“Siamo qui perché vogliono mandare a casa le 64 aziende che danno lavoro a 800 persone. Siamo qui per difendere il nostro posto di lavoro. Quindi saremo qui a oltranza”. Così Giacomo Errico, presidente di Apeca (Confcommercio Milano) e Fiva Confcommercio e portavoce del Comitato dei Lavoratori Ambulanti del comparto merchandising e alimentare dello stadio San Siro di Milano. Il presidente ha annunciato che i lavoratori del Comitato resteranno in presidio presso lo stadio dove a ogni manifestazione servono alimentari (65% di loro) e merchandising (35%) finché non verrà trovata una soluzione per loro. Il motivo per cui rischiano di essere allontanati, spiega Errico, risiede nel fatto che “arrivano i grandi fondi americani, ci dicono che hanno già fatto un accordo con una società multinazionale e questa multinazionale fa i prodotti in Cina. E poi c’è qualcuno che dice ‘salviamo il made in Italy’. Ma quando mai?”. Il contratto fra M-I Stadio, la srl che gestisce le aree dello stadio per conto di Inter e Milan, e il Consorzio Operatori Stadio Milano, che riunisce gli ambulanti, è scaduto il 31 luglio. “Chiedete ai tifosi di Milan e Inter se possono fare a meno degli ambulanti. Per loro è un rito. San Siro è questo, ci sono i paninari, ci sono i bandierai, le magliette dell’Inter e del Milan se li sono inventati gli ambulanti e da quando hanno fiutato che c’è il business ci vogliono mandare a casa”, conclude Errico.L'articolo Ambulanti protestano fuori dallo stadio San Siro: “Ci vogliono sfrattare. Al posto nostro prodotti cinesi” proviene da Il Fatto Quotidiano.