Otto anni di analisi, interrogatori e processi per giungere alla condanna di Alberto Stasi. Poi altri dieci, fino ad arrivare alla clamorosa riapertura del giallo di Garlasco e dell’inchiesta sulla uccisione della allora 26enne Chiara Poggi nella sua villetta di via Pascoli, il 13 agosto 2007. Il Dna maschile trovato sotto le unghie della vittima, che per la procura sarebbe dell’unico indagato Andrea Sempio, le impronte trovate sulla scena del crimine e reinterpretate. Fino al materiale genetico rinvenuto nella bocca della vittima durante l’autopsia nel 2007 e che, dopo diciotto anni, si scopre essere una contaminazione da un’altra autopsia appena terminata dal medico legale di allora. «È un dato inconfutabile che l’indagine sia piena di errori, di atti compiuti in maniera non perfetta», ha commentato Antonio De Rensis, uno dei legali di Stasi. «Una revisione? È una possibilità sempre più concreta».Gli errori della prima indagine: «Non è stata ineccepibile»De Rensis, che con la collega Giada Bocellari è difensore dell’allora fidanzato della vittima condannato a 16 anni di carcere, tiene fede alla linea degli ultimi mesi. Anzi degli ultimi anni: «Se fosse provata questa contaminazione sarebbe l’ennesimo errore compiuto durante le indagini del 2007», dice parlando con Carmine Guarino di Repubblica e ricordando, facendo un esempio tra tanti, che il corpo di Chiara Poggi non sarebbe nemmeno stato pesato rendendo di fatto impossibile individuare con precisione l’orario della morte. «Non possiamo certo dire che l’operato sia stato ineccepibile, è un dato inconfutabile che sia pieno di errori, di atti compiuti in maniera non perfetta». I risultati saranno ora affidati alla esperta professoressa Cristina Cattaneo: «Deduciamo che tutti i risultati dell’indagine medico legale saranno rivisitati e rianalizzati».L’ipotesi di revisione del processo: «Ci stiamo pensando, Stasi preso di mira ma non c’entra»Anche sulla scorta di errori che si accumulano su errori, così come sulle due assoluzioni che hanno preceduto la condanna definitiva di Alberto Stasi, i legali dell’allora fidanzato della vittima starebbero seriamente valutando di chiedere una revisione del processo: «È certamente una possibilità sempre più concreta». Stando alla lettura dei difensori di Stasi, le indagini nel 2007 sono state condotte in un’unica direzione: «Dopo il fermo di Alberto Stasi si è perseguita solo e soltanto quella ipotesi. Con il massimo rispetto oggi crediamo che si possa giungere a una verità diversa, che riconosca l’estraneità di Alberto Stasi in questa tragica vicenda». L'articolo Alberto Stasi condannato «solo per un’ipotesi», gli avvocati vogliono un nuovo processo: la svolta dopo la scoperta sul Dna di Ignoto 3 proviene da Open.