Un nuovo capitolo per l’esplorazione spaziale europea si è aperto durante il Paris Air Show 2025 di Le Bourget, grazie alla firma di un importante Memorandum of Understanding (MoU) tra l’ESA (Agenzia Spaziale Europea), Thales Alenia Space e Blue Origin, la compagnia spaziale fondata dal miliardario Jeff Bezos.L’accordo, annunciato in uno degli eventi più prestigiosi del settore aerospaziale, segna un passaggio strategico dell’Europa verso una presenza autonoma e stabile nell’orbita bassa terrestre (LEO), soprattutto in vista del progressivo disimpegno degli Stati Uniti dal programma NASA, con un taglio del 24% al budget annunciato dall’ex presidente Donald Trump.Orbital Reef: il futuro dell’Europa nello spazio passa per la cooperazione pubblico-privatoL’intesa rappresenta un primo passo verso una nuova generazione di stazioni spaziali commerciali, tra cui spicca Orbital Reef, sviluppata da Blue Origin insieme a diversi partner internazionali. Questa infrastruttura, destinata a sostituire la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) dopo il suo deorbitaggio previsto per il 2029, sarà in grado di offrire servizi integrati: dal trasporto di astronauti e materiali all’alloggio in orbita, fino alla gestione operativa dei payload scientifici.Obiettivo dichiarato dell’accordo è garantire la continuità della presenza europea nello spazio, mantenendo una capacità di accesso indipendente e di lungo periodo, anche in ottica commerciale, industriale e tecnologica.Thales Alenia Space: orgoglio industriale italiano nello spazioA spiegare nel dettaglio il significato e le prospettive dell’accordo è stato l’amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, l’ingegnere Giampiero Di Paolo, intervistato in diretta da Rosanna Piras durante la rubrica Astrea. “La Stazione Spaziale Internazionale è stata il più grande esperimento scientifico umano nello spazio”, ha dichiarato Di Paolo. “L’Italia ha avuto un ruolo decisivo: Thales Alenia Space Italia ha realizzato oltre il 50% dei moduli abitati pressurizzati della ISS, inclusa la celebre cupola panoramica Lunar View, interamente progettata nei laboratori di Torino”.Secondo l’ingegnere, l’esperienza accumulata con la ISS sarà fondamentale per affrontare le sfide delle future infrastrutture spaziali: “Abbiamo imparato moltissimo. Dalle tecnologie per i moduli Cygnus, al trasporto di materiali, fino allo sviluppo di moduli che potranno operare in modo autonomo nella futura stazione Axiom, attualmente in fase di sviluppo”.Il futuro post-ISS si giocherà su un doppio binario: da una parte la commercializzazione dei servizi spaziali, dall’altra l’autonomia strategica europea. Con il progetto Orbital Reef si intende inoltre aprire lo spazio all’industria privata europea, offrendo la possibilità di trasportare carichi sperimentali (come apparati per telecomunicazioni o dispositivi biomedicali) in condizioni estreme, non replicabili sulla Terra. In conclusione, l’accordo tra ESA, Blue Origin e Thales Alenia Space rappresenta una svolta storica per la presenza dell’Europa nello spazio: non più soltanto come partner secondario nelle missioni NASA, ma come attore indipendente, innovativo e competitivo.The post Nuova cooperazione internazionale per lo spazio: l’Europa investe in Orbital Reef appeared first on Radio Radio.