Le quattro lettere di scuse di Lorena Venier dopo aver fatto a pezzi il figlio. Cosa dicevano le due donne a chi chiedeva dove fosse Alessandro

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Dal carcere femminile del Coroneo di Trieste, Lorena Venier ha inviato quattro lettere a parenti e colleghi, scusandosi per quello che ha definito un «gesto mostruoso, ma necessario». La 61enne è sottoposta a terapia farmacologica e sorveglianza per prevenire gesti autolesionistici. «La signora è in una condizione psicologica comprensibilmente grave, aggravata dalla consapevolezza della portata del gesto», ha dichiarato il suo avvocato Giovanni De Nardo citato dal Gazzettino. L’infermiera non è in isolamento ma viene costantemente seguita dagli operatori carcerari con un protocollo che prevede supporto psicologico e farmacologico.Il copione per ingannare i sanitariNei giorni tra l’omicidio di Alessandro Venier e il ritrovamento del cadavere, la compagna Mailyn Castro Monsalvo e la madre di lui già dicevano ai sanitari che il 35enne era partito per la Colombia. Le visite di pediatra, ostetrica e assistente sociale erano regolari dal gennaio 2025, dopo la nascita della bambina. La fragilità psicologica di Mailyn ha radici documentate: nel luglio 2021 aveva rinunciato a un incarico dirigenziale nell’Ufficio di sanità pubblica di Puerto Colombia per problemi di salute mentale. Entrambe le donne recitavano il copione concordato, sfruttando il fatto che Alessandro aveva annunciato agli amici il suo imminente trasferimento permanente in Colombia affinché nessuno lo cercasse. Questo piano è stato confessato da Lorena Venier durante gli interrogatori.La questione dell’affido della bambinaMercoledì 6 agosto, in videocollegamento tra l’Istituto a custodia attenuata per madri di Venezia e il Tribunale dei minori di Trieste, la compagna di Venier ha espresso il desiderio che la figlia possa essere affidata alla nonna materna in Colombia. Mailyn non ha ancora reso dichiarazioni, avvalendosi della facoltà di non rispondere sia davanti al pm sia durante l’interrogatorio di garanzia. La neonata di sei mesi resta attualmente in una struttura specializzata individuata dai Servizi sociali. I genitori di Mailyn, intenzionati a prendersi cura della nipotina, hanno lanciato una raccolta fondi per coprire le spese legali e il viaggio in Italia.Le indagini in corsoGli investigatori torneranno venerdì 8 agosto nell’abitazione di Gemona del Friuli dove è stato rinvenuto il cadavere del 35enne per effettuare ulteriori rilievi e accertamenti disposti dalla Procura. Gli inquirenti stanno analizzando il movente dell’omicidio, su cui ancora non ci sono conferme da parte per esempio della compagna della vittima. Sua madre, invece, aveva sempre sostenuto di temere per l’incolumità della nuora. Ma sarebbe stata anche preoccupata per la volontà del figlio di scappare in Colombia con la nipotina. Secondo quanto emerso dalle indagini finora, Alessandro Venier è stato imbottito di farmaci, ha agonizzato per sei ore prima di essere ucciso e fatto a pezzi. Per chiarire le modalità esatte della morte sarà necessario attendere i risultati dell’autopsiaL'articolo Le quattro lettere di scuse di Lorena Venier dopo aver fatto a pezzi il figlio. Cosa dicevano le due donne a chi chiedeva dove fosse Alessandro proviene da Open.