“Corona mi ha filmato di nascosto con una telecamera nel cappellino, rubando le chat”: colpo di scena nel caso Raoul Bova, Monzino ritratta e cambia versione

Wait 5 sec.

Un cappellino con una telecamera nascosta nella visiera, usato per registrare di nascosto le conversazioni private tra Raoul Bova e la modella Martina Ceretti. È il clamoroso retroscena svelato da Federico Monzino, il 29enne imprenditore milanese indagato dalla Procura di Roma per tentata estorsione ai danni dell’attore. In un’intervista al Corriere della Sera, Monzino cambia parzialmente la sua versione dei fatti e punta il dito direttamente contro Fabrizio Corona, accusandolo di essersi impossessato di una parte del materiale in modo fraudolento.“Aveva una telecamera nascosta nella visiera del cappellino, con cui si è impossessato delle chat senza il mio consenso”, ha scritto domenica Federico Monzino sul suo profilo Instagram, anticipando i temi dell’intervista. Una dichiarazione che contraddice la sua precedente versione, in cui aveva sostenuto che tutto il materiale fosse stato condiviso volontariamente con il consenso di Martina Ceretti. Perché questa omissione? “L’obiettivo era aiutare Martina. In un momento di confusione iniziale, quel dettaglio relativo al modo in cui Corona aveva acquisito alcune chat, non mi sembrava così rilevante da sottolineare. Ora posso dirlo: non tutto il materiale è stato consegnato volontariamente da me: una parte è stata acquisita senza il mio permesso”.Monzino fornisce ora una nuova, dettagliata cronologia degli eventi: “Corona è venuto una prima volta a casa mia per analizzare chat e audio. […] Quello che non sapevo è che indossava un cappellino con una telecamera dissimulata nella visiera. E che stava riprendendo tutto, senza una mia esplicita autorizzazione. Cosa di cui mi ha messo al corrente lui stesso con dei messaggi su WhatsApp”. Quindi sarebbe seguito un secondo incontro: “Solo dopo, in una chiamata, mi ha detto che per completare lo scoop e renderlo più scottante mancava l’audio, ‘per fare diventare Martina famosa’, quello che lei inizialmente voleva. Io ho accettato e, la seconda volta che è venuto a casa mia, gli ho inviato in primis l’audio, ma anche le chat in formato registrazione schermo“, distinguendo quindi questo invio consensuale dal presunto furto precedente. Monzino afferma di avere le prove di questa versione nelle chat scambiate con Corona, contenute nel suo cellulare, ora sotto sequestro da parte della Polizia Postale. “Appena lo riavrò, potrò dimostrarlo”, ha dichiarato. Il suo prossimo passo, ha annunciato, sarà “sporgere denuncia contro Fabrizio Corona”.Resta centrale e misterioso il ruolo della modella 23enne, sparita dai social dopo lo scandalo. Monzino, che l’aveva definita “qualcosina in più che un’amica”, sostiene che il suo unico obiettivo sia sempre stato quello di aiutarla. “È stata lei a fornirmi il numero di Corona e, pochi secondi dopo, sempre insieme a lei, abbiamo scritto il messaggio”. E aggiunge: “Ho provato a risentirla, ma non ho nessun suo contatto […]. Sono sicuro che non l’abbia fatto per sua scelta, ma probabilmente per pressioni esterne”.Questa nuova versione si inserisce in un’indagine complessa. La Procura di Roma, coordinata dalla pm Eliana Dolce, indaga dopo la denuncia di Raoul Bova, che prima della pubblicazione dei file il 21 luglio, aveva ricevuto un messaggio anonimo con una velata richiesta di denaro. Monzino resta indagato per tentata estorsione, mentre Corona è al momento considerato persona informata sui fatti. Le analisi dei cellulari sequestrati saranno ora decisive per verificare la versione di Monzino e chiarire le responsabilità in una vicenda che, da gossip estivo, si è trasformata in un intricato caso giudiziario.L'articolo “Corona mi ha filmato di nascosto con una telecamera nel cappellino, rubando le chat”: colpo di scena nel caso Raoul Bova, Monzino ritratta e cambia versione proviene da Il Fatto Quotidiano.