Dal 2020, L’INDUSTRIA Cartaria Tivoli Srl si trova al centro di una crisi profonda che sta minando le fondamenta di una tradizione industriale tanto radicata e importante nel nostro territorio. Malgrado gli evidenti segnali di difficoltà, la dirigenza continua a navigare in acque tempestose senza un chiaro piano di rilancio, sacrificando non solo l’innovazione tecnologica ma anche il futuro dei propri lavoratori.Le recenti notizie riguardanti il licenziamento pretestuoso di quattro operai, tra cui un rappresentante sindacale (RSU), sono solo l’ultima manifestazione della drammaticità della situazione. Questi lavoratori hanno avuto il coraggio di opporsi ai compromessi e ai ricatti da parte di alcuni sindacati, come la CISL , i quali sembrano aver accettato passivamente questa gestione fallimentare anziché combattere per i diritti fondamentali dei dipendenti. Quella che dovrebbe essere una battaglia per la giustizia sociale si trasforma in un campanello d’allarme per l’intero settore.Venerdì 8 agosto scorso, sfruttando il silenzio estivo e la scarsa attenzione mediatica, la Cartaria Tivoli ha annunciato via PEC la chiusura della linea produttiva MC3 e avviato un licenziamento collettivo che coinvolgerà 26 lavoratori—da sommare ai quattro già citati. Da 72 dipendenti si passerà a meno di 40 una perdita di posti di lavoro rilevante per il territorio un dramma per tutte queste famiglie. Questa decisione draconiana è illogica per un’industria già in crisi; ogni dipendente ora vive sotto la spada di Damocle del licenziamento. La riduzione del personale attraverso l’applicazione dell’articolo 2 e 24 della legge 223 prevede purtroppo dei criteri severi che non possono essere ignorati.Inoltre, l’azienda attribuisce questa situazione all’aumento dei costi dovuto alla condizione internazionale ma anche a costi per il rispetto ambientale visto la recente vicenda dei sigilli per inquinamento ,come anche l’aumento dei costi dell energia lamentandosi spesso dell’interruzione dell’erogazione della corrente elettrica e lamentandosi per il costo del lavoro . come le uniche causa alla crisi economica ma in realtà le cause sono nell’incapacità di rispondere adeguatamente alle attuali esigenze produttive. In questo modo, la dirigenza tenta disperatamente di addossare le colpe alla congiuntura economica anziché ammettere che le inefficienze strutturali ,l’assenza di un vero piano industriale ,scelte tecniche sbagliate fatte con superficialità, investimenti sbagliati,allontanamento di personale altamente specializzato e professionale necessarie per garantire la qualità del prodotto,sono le causa principale del disastro attualeLe mancanze gestionali sono evidenti: tecnologie obsolete e mancanza di innovazioni dal 1998 rappresentano fattori determinanti del disastro odierno. Continuare a produrre formati inadeguati quando sul mercato vi è richiesta d’innovazione è semplicemente insensato. Come si può pretendere ancora di collocare formati da 260 cm quando ci si aspetta grammature più leggere e specifiche da 265 cm a 280 cm?Rifondazione Comunista di Tivoli denuncia con fermezza questa incapace gestione aziendale e chiede mobilitazione solidale per difendere i diritti dei lavoratori e garantire un futuro all’industria cartiera locale. È essenziale creare un tavolo con le istituzioni dove partecipino anche sindacati disposti a combattere sinceramente per i diritti dei lavoratori ed imprenditori visionari capaci d’introdurre pratiche moderne nel settore.Non possiamo accettare passivamente questo disastro imprenditoriale! Invitiamo il sindaco Marco Innocenzi a incontrare i lavoratori della industria Cartaria Tivoli Srl e fare pressione su chi detiene le chiavi dell’azienda stessa affinché prenda coscienza dell’emergenza in atto.Inoltre, non possiamo ignorare quanto sia scandaloso pensare che dal 2019 non siano stati pagati gli affitti relativi agli spazi gestiti dalla SEA RSL mentre i posti di lavoro dei dipendenti vengono messi a rischio!Il tempo delle scuse è finito. È ora che si agisca concretamente per salvaguardare questa industria strategica del nostro territorio! Facciamo appello all’unità dei lavoratori: solo insieme possono essere padroni del proprio destino piuttosto che sudditi d’una dirigenza incapace! Uniti possiamo cambiare le sorti della Cartaria Tivoli Srl!L'articolo “Licenziamento collettivo alla Cartaria Tivoli Srl: La fine di una tradizione e il disastro di una gestione inefficiente” proviene da Tiburno Tv.