Negli ultimi mesi, gli utenti di Google Maps, l'app di navigazione più diffusa al mondo, hanno dovuto scontrarsi con tanti piccoli passi indietro. Una delle ultime "sorprese" riguarda la scomparsa dei controlli per la gestione della musica durante la navigazione su smartphone Android. Ma non è la sola: tra la cronologia dimezzata e le ricerche online rese più scomode, ci sono diversi aggiornamenti che forse sarebbero da rivedere.. Niente più controllo della musica in riproduzione. Fino a poco tempo fa, chiunque poteva ascoltare musica o podcast su Spotify, Amazon Music o YouTube Music e controllarne la riproduzione (pausa, avanti, indietro) direttamente dall'interfaccia di Maps, senza dover uscire dall'app e perdere di vista il percorso. Con le versioni più recenti del sistema operativo, però, questa funzione è sparita. La barra dei comandi, di solito ben visibile nella parte bassa dello schermo durante la guida, è svanita, insieme all'opzione per riattivarla nelle impostazioni.. Google ha confermato che si tratta di un bug e ha promesso di risolverlo, ma non ha fornito una data per il ripristino. Va detto che sui dispositivi iOS (Apple), per ora, tutto funziona regolarmente. Resta il fatto che per milioni di utenti Android questa mancanza si traduce in una seccatura concreta: dover uscire dalla navigazione per cambiare brano, distrarsi e perdere tempo, con tutti i rischi che ne conseguono.. La cronologia dimezzata. Recentemente, un altro colpo subito dagli affezionati di Google Maps è arrivato con la modifica all'utilizzo della timeline, la cronologia delle posizioni che permette di rivedere gli spostamenti passati. In precedenza, questa funzione salvava in automatico i percorsi sull'account Google, consentendo di accedere, anche a distanza di mesi o anni, a viaggi effettuati e a luoghi d'interesse visitati. Ora non è più così: a partire dal luglio 2025, la cronologia sarà memorizzata esclusivamente sul dispositivo dell'utente e i dati più vecchi di 90 giorni verranno cancellati a meno che non si effettui manualmente un backup locale.. Google ha motivato la scelta come un passo avanti nella tutela della privacy, ma per molti si traduce in una perdita di praticità. Non sarà più possibile, per esempio, fare facilmente backup dello storico dei viaggi su un altro dispositivo. E chi non presta attenzione ai nuovi salvataggi rischia di compromettere irreversibilmente i propri dati, senza considerare che molti utenti hanno segnalato di aver perso la propria cronologia anche dopo aver attivato il salvataggio.. Ricerche online più scomode. Se la gestione della cronologia è diventata più complicata, anche la semplice consultazione ha perso in immediatezza. Da qualche tempo, quando si cerca un luogo su Google, la mappa visualizzata tra i risultati di ricerca non è più cliccabile direttamente per aprire l'app Maps. Al suo posto, compare un'immagine statica o una preview, costringendo l'utente a dover fare un passaggio in più per aprire l'applicazione in una nuova scheda o digitare manualmente la ricerca all'interno del programma. . Un dettaglio? Forse, ma nell'uso quotidiano si traduce in una frustrazione continua, soprattutto per chi utilizza spesso Maps per ottenere indicazioni rapide. Inoltre, anche su desktop alcune funzioni sono meno reattive: il clic destro sull'immagine, che in passato permetteva di attivare Street View o di ottenere le coordinate, ora, in alcuni casi, non offre più opzioni, rendendo l'esperienza di navigazione più macchinosa.. Un'app sempre meno efficiente?. Sebbene presentati come aggiornamenti per migliorare privacy o semplificare le operazioni, questi cambiamenti danno l'impressione di un'app sempre meno efficiente e più complicata da utilizzare. La convinzione diffusa tra gli utenti è che Google stia sacrificando l'usabilità di Maps in favore di una gestione più frammentata e controllata dei dati, o peggio ancora, che si tratti di scelte dettate da logiche interne non chiare all'utenza finale. . Certo, ci sono novità interessanti, come la possibilità di rintracciare luoghi partendo da foto salvate nella galleria del telefono. Ma per ora i piccoli "peggioramenti" sembrano superare le migliorie, e con alternative come Waze, che offrono ancora controlli musicali integrati e un'interfaccia semplificata, non è detto che in futuro la leadership di Google Maps rimanga inattaccabile..