L’abbronzatura, da sempre croce e delizia dei vacanzieri, si è trasformata nell’ultima, pericolosa ossessione dei social network. Non più la tintarella dorata, ma i segni rossi e dolorosi di vere e proprie ustioni solari, esibiti come un trofeo su TikTok e Instagram. È la challenge dell’#sunburnttanlines, un’ondata social che ha già accumulato oltre 200 milioni di visualizzazioni in tutto il mondo, spingendo giovanissimi a rimanere per ore sotto il sole rovente per ottenere l'”abbronzatura selvaggia” di gran moda in questa calda estate 2025. Un fenomeno allarmante che ha spinto il Codacons a lanciare l’allarme e il Ministero della Salute a intervenire con misure concrete.Tra i primi in Italia a denunciare il trend è stata l’associazione dei consumatori, che si è rivolta direttamente al Ministero della Salute. Il Codacons ha segnalato il fenomeno preoccupante di giovani che “mostrano con orgoglio i segni di scottature solari evidenti, mettendo a rischio la loro salute in cambio di visibilità e consenso virtuale”. Secondo l’associazione, non si tratta di una semplice moda passeggera, ma di una vera e propria “emergenza di salute pubblica, aggravata dalla fragilità intrinseca dei giovani utenti che spesso cedono alla pressione del consenso virtuale”. Da qui la richiesta di un impegno coordinato per fermare la diffusione di questi contenuti ed educare i ragazzi a un uso più responsabile dei social.La risposta del Ministero non si è fatta attendere. Con una nota ufficiale a firma di Alessio Nardini, direttore generale del Dipartimento della Salute umana, il dicastero ha accolto l’istanza del Codacons, annunciando una serie di misure. “È noto che l’esposizione incontrollata ai raggi solari, senza le adeguate precauzioni, è un fattore di rischio scientificamente accertato per diverse patologie dermatologiche, tra cui il melanoma“, si legge nella nota. “È importante cercare di adottare interventi che possano contrastare la diffusione di messaggi che banalizzano o, addirittura, incentivano comportamenti dannosi per la salute“.Le iniziative che il Ministero sta valutando sono su più fronti:La definizione di messaggi di sensibilizzazione, coinvolgendo esperti del settore, per informare sui reali pericoli.La possibilità di “interagire con le piattaforme social” affinché possano “intervenire direttamente per arginare questi fenomeni”.Il coinvolgimento dell’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) per valutare ulteriori azioni.Infine, il Ministero non esclude un intervento delle forze dell’ordine, come la Polizia Postale o i Carabinieri del Nas, qualora “emergesse la presenza di contenuti che possano configurare fattispecie di reato o che mettano in pericolo la salute di minori”.L'articolo “Un pericolo per i minori, pronti a intervenire”: il Ministero della Salute contro #sunburnttanlines, la challenge di TikTok che brucia la pelle proviene da Il Fatto Quotidiano.