“La decisione è da parte della Nato“. La risposta del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel punto stampa all’’ambasciata italiana a Washington dopo l’incontro con il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, dribbla solo apparentemente la domanda con la quale i giornalisti volevano sapere se l’Italia parteciperà all’acquisto di armi statunitensi. Per un semplice motivo: l’Alleanza Atlantica non ha alcun potere decisionale sull’invio di armi tra Paesi. Si tratta di una scelta che spetta solo ed esclusivamente ai governi e che dovrebbe, dopo quanto visto in tre anni e mezzo di guerra il condizionale è d’obbligo, passare dall’approvazione del Parlamento.“Noi siamo favorevoli al sostegno dell’Ucraina – ha spiegato il capo della diplomazia italiana nella sua risposta – Il segretario generale Mark Rutte ne parlerà con i leader e si vedrà il da farsi. Per adesso è importante che ci sia stata da parte americana una scelta forte a sostegno dell’Ucraina dopo il grande evento di Roma che è stato non soltanto un evento economico, ma è stato un importante segnale politico di sostegno a Kiev“. A Tajani non sembra essere chiaro, però, che Rutte non può ordinare a Roma di inviare armamenti a Kiev. A meno che Roma non aspetti altro che un ordine da lui.Tajani sa benissimo, pur non specificandolo, che in Italia la decisione di inviare armi a sostegno di un Paese straniero spetta al Consiglio dei ministri, con il ministro della Difesa e proprio quello degli Esteri che si dovrebbero occupare rispettivamente degli aspetti gestionali e diplomatici dell’invio. La decisione, poi, deve avvenire di concerto con il Parlamento. In questo processo, né la Nato né altre organizzazioni internazionali hanno alcun potere decisionale.L'articolo Armi italiane all’Ucraina? Per Tajani “decide la Nato”. Ma la scelta è solo del governo proviene da Il Fatto Quotidiano.