Venezia non è l'unica città al mondo che potrebbe finire sott'acqua. Con l'aumento del livello globale dei mari, ogni città e paese costiero rischia, se non di venire sommerso, quantomeno di andare incontro a problemi sempre più grandi, dalle alluvioni ai danni strutturali causati dall'innalzarsi delle acque.Una delle città più a rischio al mondo è anche una delle città ad aver subito una catastrofe naturale talmente grande da dover spendere miliardi di dollari per proteggersi da alluvioni future. Si tratta di New Orleans, che però, come rivela uno studio pubblicato su Science Advances, dovrà presto aggiornare le sue difese: mentre il mare continua ad alzarsi, la città sta affondando a un ritmo preoccupante, e lo stanno facendo anche le sue barriere alluvionali.. Quanto affonda New Orleans? L'uragano Katrina provocò, nel 2005, la peggiore alluvione della storia di New Orleans, a causa della rottura degli argini che tenevano la città all'asciutto. Per riparare i danni al sistema anti-alluvionale, e aggiornarlo con nuove barriere, la città di New Orleans spese 15 miliardi di dollari, che però, vent'anni dopo, si stanno rivelando insufficienti. Il team della Tulane University che ha pubblicato lo studio ha infatti analizzato di quanto si stia inabissando la città, grazie a un sistema che mette a confronto le immagini satellitari della città scattate negli ultimi vent'anni e riesce a percepire differenze in elevazione nell'ordine dei millimetri.. Studi all'avanguardia. Questa tecnologia, che si chiama InSAR, ha permesso al team di scoprire che, se è vero che gran parte della città è ancora stabile e non sta sprofondando, ci sono comunque vaste aree, sia urbane sia tra le zone umide circostanti, dove il terreno affonda al ritmo di 2.5 cm l'anno, con zone particolarmente colpite nelle quali il ritmo è addirittura di mezzo centimetro l'anno.Per quel che riguarda le cause di questo fenomeno, che è scollegato dall'aumento del livello delle acque, sono molteplici, alcune naturali (il suolo compattandosi si abbassa), altre legate alle attività umane (per esempio l'aver prosciugato ampie aree umide per usarne l'acqua a scopi agricoli).. Barriere (non più) protettive. Il problema più grave che emerge dallo studio è che, tra le zone di New Orleans che stanno affondando, ci sono anche muri alluvionali, dighe e nuovi argini costruiti nel post-Katrina. Questo fatto, unito all'aumento del livello dei mari, fa sì che alcune di queste barriere potrebbero rivelarsi oggi troppo basse per respingere una piena, mentre erano all'altezza giusta vent'anni fa quando sono state installate.Anche il fatto che le aree umide intorno a New Orleans stiano sprofondando potrebbe avere effetti deleteri sulla città: le paludi potrebbero trasformarsi in laghi o corsi d'acqua, perdendo la loro funzione di cuscinetto tra il mare e la città. Le conclusioni dello studio sono molto semplici: bisogna continuare a monitorare questo fenomeno, anche a livello locale, e pensare anche all'opportunità di aggiornare le difese anti-alluvioni, che man mano che la città sprofonda hanno perso efficacia..