Lun, 14 Lug 2025Domani, martedì 15 luglio, il TAR della Lombardia si riunirà per discutere le nuove documentazioni legate al secondo anello presentate dai “Comitati Sì Meazza”.DiRedazioneCondividi l'articoloSan Siro (Foto: Francesco Scaccianoce/Getty Images)La data di costruzione del secondo anello di San Siro è diventata il nodo centrale che potrebbe determinare se il sindaco di Milano, Giuseppe Sala potrà vendere l’impianto – e le sue aree circostanti – a Milan e Inter, nell’ambito del progetto per un nuovo impianto.Come riporta l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, le due società vorrebbero demolire lo stadio Giuseppe Meazza per costruire una nuova “casa”, sfruttando le aree limitrofe all’impianto che sono presenti nel bando di vendita. Ma la questione vincolo spinge le parti a muoversi con cautela.I tecnici del Comune, e quindi il sindaco Sala sono fiduciosi che la data ufficiale di costruzione del secondo anello sia il 10 novembre 1955, con vincolo pronto a scattare esattamente 70 anni dopo (e dunque il 10 novembre 2025). Proprio per questo il primo cittadino del capoluogo lombardo vuole concludere la vendita di stadio e aree limitrofe entro la fine di luglio così da anticipare eventi che renderebbero il piano di Inter e Milan decisamente più complicato.Dall’altra parte, l’ex vicesindaco Luigi Corbani e diversi comitati cittadini portano come prova articoli di giornale e fotografie che mostrano il secondo anello già in uso nel novembre 1954. A queste immagini si aggiungono ora anche documenti ufficiali e una sentenza del Consiglio di Stato. Il 22 luglio 1955, infatti, il secondo anello non solo era già stato realizzato, ma aveva anche generato un contenzioso giudiziario con la magistratura amministrativa.Due articoli pubblicati quel giorno sul Corriere della Sera e sulla Stampa riportano che la società Trenno, proprietaria all’epoca del Trotter, aveva citato in giudizio il Comune di Milano presso il Consiglio di Stato, sostenendo che l’ampliamento dello stadio le avesse danneggiato l’accesso all’impianto ippico, riducendo la strada da 24 a 8 metri. I giudici avevano accolto il ricorso, dichiarando illegittime le delibere comunali sull’allargamento e aprendo alla possibilità di demolire la sopraelevazione.Il titolo della Stampa era esplicito: «Il prefetto di Milano ordinerà l’abbattimento della sopraelevazione?», anche se si riportava che la Trenno aveva già avviato una trattativa per risolvere la questione, chiedendo al Comune un risarcimento di mezzo miliardo di lire. Il Corriere titolava invece: «Nuova fase nella vertenza sullo stadio dei centomila».Proprio domani, martedì 15 luglio, il TAR della Lombardia si riunirà per discutere le nuove questioni legate al secondo anello. Non sarà difficile, in questo contesto, risalire alla vecchia sentenza del Consiglio di Stato, che certifica come già a luglio 1955 il secondo anello esistesse e fosse oggetto di una disputa legale in piena regola.Per il Comune e anche per il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il giorno da cui far partire il conteggio per stabilire se lo stadio debba essere sottoposto a vincolo è il 10 novembre 1955, data del verbale di collaudo. Dunque, sempre secondo questa linea, il vincolo potrebbe scattare dal 10 novembre 2025, ma se entro quella data lo stadio sarà venduto ai club, non sarà più soggetto alla tutela che riguarda solo i beni pubblici.Intanto Corbani e il comitato “Sì Meazza”, rappresentati dalle avvocate Veronica Dini e Roberta Bertolani, ribattono mostrando fotografie pubblicate sul Corriere d’informazione relative alla partita Inter-Bologna (2-2) del 14 novembre 1954; a Inter-Fiorentina (3-5) del 23 gennaio 1955, accompagnata da un commento dello scrittore Achille Campanile che osservava: «Questa volta il pubblico, oltre che di fronte, l’avevamo anche sulla testa»; e infine al match Milan-Honved (3-2) del 29 giugno 1955, che vide la presenza di 60mila spettatori proprio grazie all’agibilità del secondo anello.Developed by 3x1010