Il sindaco di Milano Giuseppe Sala indagato nell’inchiesta sull’urbanistica

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Il sindaco di Milano Giuseppe Sala è indagato nell’inchiesta sull’urbanistica. I pm hanno chiesto l’arresto dell’assessore Giancarlo Tancredi, dell’ex presidente della Commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni e dell’imprenditore Manfredi Catella. 21 in totale i destinatari di avvisi di garanzia. Tra loro anche l’architetto Stefano Boeri. I reati ipotizzati nei confronti di molti degli indagati sono falso e corruzione nella gestione degli appalti di rigenerazione urbana. A Sala vengono contestati i reati di induzione indebita e false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o di altre persone. Sulle sei richieste di arresti dovrà decidere il gip Mattia Fiorentini (che ha già escluso i pericoli di fuga e inquinamento probatorio), dopo gli interrogatori preventivi del 23 luglio.L’indagine su SalaIl Corriere della Sera scrive che nell’inchiesta della procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano le ipotesi di reato sul sindaco si riferiscono all’attestazione di assenza di conflitti di interesse di Marinoni con costruttori o progettisti di lavori esaminati dalla Commissione. Marinoni già indagato è stato riconfermato dal sindaco nel dicembre 2024 presidente dell’organismo fino al 2029. Poi il primo cittadino lo ha sciolto. Gli inquirenti esprimono la convinzione che «il sindaco sia stato indotto dall’assessore Tancredi a scegliere Marinoni come presidente della Commissione Paesaggio, conferendogli un potere da cui è pacifico che sia Tancredi per primo a trarre illeciti benefici, e nella consapevolezza che dalla Coima di Catella, così come da altri imprenditori, Marinoni riceva incarichi privati che lo condizionano nelle decisioni sugli interventi di loro interesse».Conflitto di interessi e induzione indebitaL’altra ipotesi di reato che riguarda il primo cittadino si basa sul progetto di Catella e Boeri del grattacielo Pirellino. Secondo l’accusa «Tancredi, pressato da Boeri e da Catella, e minacciato della “rottura” che la mancata approvazione del progetto avrebbe provocato», avrebbe «insistito a sua volta dietro le quinte con Marinoni, riferendogli anche che il sindaco Sala aveva ricevuto le rimostranze di Catella e Boeri affinché si decidesse ad esprimersi favorevolmente. Confezionando ad arte e “trovando argomenti” per un parere almeno “favorevole condizionato” per mettersi al riparo dagli attacchi di Catella e Boeri». Il progetto era stato giudicato inammissibile. Ma il 22 giugno 2023 la Commissione ha espresso un parere favorevole condizionato.Le accuseSecondo l’accusa il cambio di prospettiva è dovuto a un messaggio vocale di Boeri in cui si parla di un incontro in Comune con Tancredi e Malagoni e che bisogna intervenire su Sala. Poi scrive a Catella: «Ciao Manfredi, sono stato in Comune oggi da Christian (Malangone, direttore generale del Comune, ndr ) e c’era lì anche Giancarlo (Tancredi, ndr ) casualmente, poi è arrivato anche Mario (forse Vanni, allora capo di gabinetto di Sala, ndr )… Puoi immaginare tutto lo stress e le mie grandi preoccupazioni in vista di domani».E ancora: «Come sempre Giancarlo molto sfuggente, mi è sembrato che Christian e Mario abbiano colto il vero rischio, che si vada ad una rottura che sarebbe davvero dolorosa per tutti (…). Però bisogna che Beppe (Sala, ndr ) convochi Marinoni e ci parli. Io ho sentito anche Beppe e gli ho inviato un messaggio dicendo: “Guarda, a livello personale, da amico ad amico, ti dico che c’è una situazione che mi fa paura, non fa bene…”».I whatsappa di Boeri a SalaLa Guardia di Finanza ha anche trovato nello smartphone di Boeri un messaggio whatsapp a Sala. «I toni di Boeri nei confronti del sindaco sono molto risoluti e di comando», notano gli inquirenti, «e Boeri chiude il messaggio a Sala scrivendo: “Prendilo come warning per domani”». Il sindaco risponde: «Mi dicono che non è solo il presidente (Marinoni, ndr.). So quello che mi riferiscono. E devo fidarmi del giudizio di Giancarlo (Tancredi, ndr.). Domani mattina comunque rivedo con calma». L’indomani, 22 giugno 2023, Boeri con due messaggi vocali avvisa Catella che il progetto ha ottenuto il parere «favorevole condizionato» e che le obiezioni di Marinoni sono «sparite completamente». E il 5 ottobre 2023, «cedendo alle pressioni indebite di Boeri, di Catella e di Tancredi, e a quelle mediate di Sala», nonché a «interferenze della parte politica», Marinoni per i pm avrebbe «indotto la Commissione ad esprimere “a testa bassa” il parere favorevole desiderato da Boeri, Catella e Tancredi».Gli indagati e il sindacoAnche negli atti degli altri indagati si parla del ruolo di Sala. E di «eversive degenerazioni in cui opera la Commissione per il paesaggio». Con una “strumentalizzazione che ne fa la parte politica, principalmente l’assessore Tancredi, in sintonia con il sindaco Sala ed il direttore generale Christian Malangone (servendosi del faccendiere Marinoni). Per portare avanti relazioni private con gruppi della finanza immobiliare attivi a Milano e la soddisfazione dei loro interessi». E ciò «nella cornice di un’azione amministrativa viziata da una corruzione circolare, edulcorata all’esterno». Il sindaco intanto ha fatto presente che «l’Amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata». E che Tancredi “si sta confrontando con i suoi legali prima di assumere qualunque iniziativa».Il sistema deviatoIl sistema deviato si sarebbe basato su varianti ai piani regolatori. Camuffate, secondo i pm, con l’interesse pubblico con richiami all’edilizia residenziale sociale. Per aumentare volumetrie e altezze a vantaggio delle imprese. Tancredi sarebbe stato la copertura politica di Marinoni, nel patto corruttivo. Per realizzare questo Piano di governo del territorio (Pgt) ombra. E quest’ultimo avrebbe incassato, coinvolgendo nel meccanismo società immobiliari e studi, alte parcelle dalla J+S di Pella. Mentre Scandurra sarebbe arrivato a prendere anche fino a 2,5 milioni di euro.Nelle centinaia di pagine di atti – tranche seguita all’arresto di marzo di Giovanni Oggioni, ex vicepresidente della Commissione Paesaggio e che avrebbe pure preso parte alla stesura della “Salva Milano” per bloccare le indagini – sono riportate le vicende relative ai numerosi interventi nel mirino. Dai Bastioni di Porta Nuova fino agli scali ferroviari di Porta Romana, ossia lo “studentato post Villaggio Olimpico”, e al progetto dell’ex Pirellino-Torre Botanica. Su quest’ultimo fronte, per arrivare al parere favorevole dalla Commissione, Boeri avrebbe parlato anche con Sala. Usando toni in una chat – dicono i pm – “molto risoluti e di comando”.L'articolo Il sindaco di Milano Giuseppe Sala indagato nell’inchiesta sull’urbanistica proviene da Open.