AGI - I leader di Gran Bretagna, Francia e Germania stanno creando nuove partnership di difesa per colmare il vuoto che, inevitabilmente, gli Stati Uniti si apprestano a lasciare. Nei sei mesi in cui Trump ha demolito le fondamenta dell'alleanza transatlantica, in Europa si sono costruite istituzioni diplomatiche e di difesa parallele, in vista di un futuro in cui non ci sarà Washington a garantire la sicurezza economica e militare. Il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz hanno firmato un trattato di ampia portata per la difesa reciproca, la cooperazione economica e altri partenariati. La scorsa settimana, Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron hanno concordato di coordinare i loro arsenali nucleari. A maggio, i tre leader hanno raggiunto insieme, in treno, l’Ucraina per una dimostrazione di solidarietà. La prossima settimana Macron visiterà Merz a Berlino e, mentre il sostegno americano a Kiev si affievolisce, la "coalizione dei volenterosi" guidata proprio da Starmer, Merz e Macron avrà presto un quartier generale ufficiale a Parigi. La pianificazione di una possibile forza di peacekeeping guidata dall’Europa in Ucraina è in corso da mesi, e il New York Times, in un lungo articolo, parla già di un’“alleanza triangolare” che, pur proponendosi di integrare e non sostituire NATO e G7, potrebbe costituire un gruppo più piccolo e agile per rispondere a quello che Merz ha definito un cambiamento nelle relazioni tra Europa e Stati Uniti.Analisi e scenariGli esperti affermano che questi sforzi stanno creando una sorta di sistema di pianificazione, discussione e azione “d’emergenza”, indipendente da Washington e pronto a reagire a una Russia sempre più aggressiva. "Ora abbiamo un format in cui esiste già una prassi consolidata di incontro e il forum in cui farlo", ha affermato Minna Alander, ricercatrice presso il Center for European Policy Analysis di Stoccolma, "paragonabile al tavolo intorno al quale i fratelli si riuniscono per capire cosa fare con il padre ubriaco".Durante la conferenza stampa, Starmer ha annunciato il “Trattato di Kensington” con la Germania, definendolo il primo patto bilaterale tra le due nazioni. "L’architettura di sicurezza europea e i legami transatlantici stanno subendo una trasformazione di vasta portata come non si vedeva da molto tempo", ha affermato il cancelliere tedesco Merz. "Ed è in queste nuove condizioni che il nostro obiettivo è garantire la libertà, la sicurezza e la prosperità dei popoli di entrambi i nostri Paesi".Gli accordi di Starmer con Germania e Francia riguardano in parte la ricostruzione dei ponti diplomatici ed economici bruciati dalla Brexit e sono anche il risultato dello shock diplomatico inferto dal vicepresidente J.D. Vance, quando ha accusato l’Europa di deviare dai valori democratici e di libertà di parola, e delle ripetute riflessioni di Trump sull’abbandono dell’impegno previsto dall’Articolo 5 della NATO, che impone l’intervento in difesa di qualsiasi membro venga attaccato."Non agiscono in opposizione agli Stati Uniti o in modo completamente separato da Washington, ma devono prendere le proprie decisioni e assumersene la responsabilità", ha dichiarato al NYT Lawrence Freedman, professore emerito di studi sulla guerra al King’s College di Londra. "In pratica possono parlare tra loro e assicurarsi che pensieri e piani siano allineati".Gran Bretagna, Francia e Germania "si considerano sempre più pilastri della sicurezza europea, in un periodo in cui l’America è meno presente, o addirittura assente, in Europa", ha aggiunto Mark Leonard, direttore dell’European Council on Foreign Relations. Le alleanze che stanno costruendo «non sono istituzioni come la NATO, ma stanno pensando di istituzionalizzare il rapporto».Steven E. Sokol, presidente dell’organizzazione no-profit American Council on Germany, ha accolto con favore la maggiore cooperazione, ma ha espresso preoccupazione per il fatto che potrebbe finire per danneggiare Washington. "Se allontaniamo alcuni dei nostri alleati, loro troveranno altre partnership", ha dichiarato a proposito della politica dell’amministrazione Trump. "Mi chiedo se, in futuro, questo sia davvero nell’interesse degli Stati Uniti".