Era celebre per le sue esplosioni di rabbia, le battute dal basso e i colpi «alla Kyrgios». È diventato ancora più celebre per le frecciatine, i post social e gli asterischi diretti principalmente contro Jannik Sinner, una vera e propria campagna contro il tennista altoatesino da quando è emerso il caso Clostebol. È lo stesso Nick Kyrgios, parlando con il super coach Mouratoglou ai microfoni del podcast UTS Talk Show, a spiegare le origini del suo «odio» per Sinner: «Ero arrabbiato, frustrato. Avrei potuto anche io fare tante cose per curarmi… ma non le ho fatte. Voglio solo che tutti siano trattati allo stesso modo».La difesa di Kyrgios e la frecciata sulle sostanzeÈ Mouratoglou a toccare il tasto dolente e a scatenare un fiume in piena: «Ho avuto tanti infortuni, gioco da quando avevo sette anni. Ho dedicato tutta la mia vita al tennis, tutto quello di buono che ho nella vita arriva da lì», confessa Kyrgios. «E ho sempre fatto tutto nel modo giusto. Quando vinco una partita, so che è solo per merito mio. Quindi ero arrabbiato, frustrato… Ci sono state tante cose che avrei potuto fare per sistemare il mio polso (per il quale è ancora lontano dai campi, ndr) o il ginocchio. Ma non le ho fatte, perché non erano corrette».L’affondo: «Ad altri italiani squalifiche più dure»Il nodo che Kyrgios fatica a digerire non sono tanto i tre mesi di sospensione, che Sinner ha patteggiato e già scontato prima di tornare in campo e trionfare a Wimbledon. Quanto la disparità di trattamento tra lui, top del tennis, e altri: «Ho avuto l’impressione che il trattamento riservato agli altri giocatori non fosse lo stesso. Anche altri italiani erano coinvolti e sono stati trattati diversamente», dice riferendosi a Stefano Battaglino, squalificato per 4 anni nel 2023 per un altro caso Clostebol. «È stato frustrante per me, perché ho amici che sono stati sospesi due anni per uso di droghe ricreative, e poi vedi altri che ricevono sanzioni più leggere per cose più gravi. Volevo solo che le regole fossero uguali per tutti. Il trattamento dovrebbe essere uguale, a prescindere dal ranking».La resa: «Sinner mi ha impressionato»Anche se dai suoi social non si direbbe, al microfono in tennista australiano ammette di essersi lasciato la questione alle spalle. Anzi elogia il gioco del “nuovo” Sinner: «Ormai è finita. E il modo in cui Sinner è tornato dopo tutto questo è stato impressionante. Anche io sono rimasto colpito. Sembrava non fosse successo niente». E poi chiosa: «Capisco anche che Sinner è importante per il tennis. Però tutto quel caso è stato un disastro. Un brutto spettacolo per il nostro sport».L'articolo L’asterisco a Jannik Sinner dopo Wimbledon e la resa di Nick Kyrgios. Il suo passato e gli altri italiani: «Vi spiego perché lo critico» proviene da Open.