Inchiesta urbanistica a Milano, per primi ci rimettono i giovani fuorisede: le indagini fanno saltare tre studentati

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Gli studentati di Rogoredo, Greco Breda e San Leonardo – sparsi tra la periferia ovest ed est di Milano – avrebbero dovuto ospitare 1.530 fuorisede, offrendo loro un alloggio e un letto su cui riposare. I render erano già pronti da mesi, e inserivano i nuovi palazzoni in un’area verde da far invidia a chi vive annegato nello smog cittadino. Ma sono proprio gli universitari i primi a pagare lo scotto per la maxi inchiesta sull’urbanistica, prima ancora che scattino (ammesso che succeda) gli arresti in carcere o ai domiciliari per alcuni degli oltre 20 indagati, tra cui compare il sindaco Beppe Sala. Affidate a Redo Sgr, gestore di fondi immobiliari, le strutture non si faranno più. L’azienda ha infatti comunicato al Ministero dell’Università che non porterà avanti nessuno dei tre progetti, rinunciando dunque anche al finanziamento che Roma aveva concesso a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza.La spiegazione di Redo: «Troppi ritardi e deroghe impossibili»Ufficialmente la scelta di «non firmare gli atti d’obbligo» è stata attribuita a due fattori distinti ma connessi tra loro: i ritardi «accumulati nel rilascio dei titoli abilitativi» e le difficoltà nell’attivare le «deroghe urbanistico-amministrative richieste». È abbastanza facile, però, vedere alle spalle di questa rinuncia l’ombra dell’inchiesta che minaccia di terremotare Palazzo Marino e la giunta del sindaco Beppe Sala, iscritto nel registro degli indagati. Il ruolo di Redo nella maxi inchiesta: le «alte parcelle» e gli incarichi affidati al ComuneRedo Sgr, che si definisce un gestore di fondi immobiliari che «crea valore condiviso attraverso il social housing e la rigenerazione urbana», compare a caratteri cubitali fin da pagina 3 del lunghissimo documento con cui la procura di Milano ha chiesto gli arresti – tra gli altri – dell’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, e l’ex presidente della Commissione paesaggistica, Giuseppe Marinoni. La Redo è indicata dai pm milanesi come una delle società che affidava proprio a Marinoni, pagato con «alte parcelle», incarichi privati per i maggiori interventi urbanistico-edilizi sul territorio del Comune. Usando di fatto l’amministrazione a suo piacimento, per perseguire gli interessi personali e aziendali nel totale «asservimento» delle istituzioni.L'articolo Inchiesta urbanistica a Milano, per primi ci rimettono i giovani fuorisede: le indagini fanno saltare tre studentati proviene da Open.