Venti di guerra, Macron: “Europa mai così in pericolo dal 1945. Il bilancio della difesa francese raddoppierà da oggi al 2027”

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Venti di guerra, parole di paura. E conseguenti azioni. Nel tradizionale discorso alle Forze armate alla vigilia della Festa nazionale del 14 luglio, il presidente francese Emmanuel Macron è scuro in volto. Cupo, come le sue parole. “Mai, dal 1945, la nostra libertà era stata minacciata fino a questo punto. Come allora, la pace dipende dalle nostre decisioni. Ci rituffiamo in quegli anni in cui si costruisce la pace” dice. Davanti a lui, il governo, lo stato maggiore delle Forze armate, ai quali il presidente illustra il “momento di passaggio che stiamo vivendo”. Un momento che “ci costringe – sottolinea – a difenderci da soli“. Per questo, spiega, “il bilancio della difesa raddoppierà da oggi al 2027″ e “alla legge di programmazione militare si aggiungerà uno sforzo di 3,5 miliardi nel 2026 e di 3 miliardi ulteriori l’anno seguente”. In tutto “64 miliardi di euro, il doppio del bilancio di cui le forze armate disponevano nel 2017″.“La libertà violata, le regole della guerra non rispettate, le speranze di pace annientate – continua Macron – e quando non ci sono più regole, la legge del più forte vince”. “Ce la faremo”, ripete più volte durante il discorso dai toni più gravi nei suoi 10 anni di mandato, ma gli sforzi “devono proseguire”: perché “con l’invasione dell’Ucraina la guerra è arrivata sul nostro territorio”. “Dobbiamo essere chiari – sottolinea il numero uno dell’Eliseo – Noi europei dobbiamo ormai garantirci da soli la nostra sicurezza, la libertà del nostro modello politico e democratico difendendolo dalle forze oscurantiste, la libertà della nazione, di fronte a tutti questi rischi che pesano sulla nostra libertà”. Non dimentica, nel suo elenco di “pericoli gravi e permanenti”, il “terrorismo islamista: dieci anni sono trascorsi dagli attentati di Parigi, ma il rischio è ancora presente“.Per preparare il terreno al suo discorso, impostato sull’individuazione della Russia come minaccia sempre più pericolosa, Macron aveva lasciato campo due giorni fa al suo capo di stato maggiore, il generale Thierry Burkhard, che in una conferenza stampa non troppo usuale per un capo delle forze armate, aveva affrontato i pericoli per la Francia a 360 gradi, dal terrorismo alla Russia, dal pirataggio informatico al riscaldamento del clima. Il generale, sulla base di conclusioni della Rivista nazionale strategica, aveva parlato di minaccia “permanente” della Russia contro i Paesi europei, del disimpegno americano, del nodo dell’Ucraina, dove “è in gioco anche il posto dei paesi europei nel mondo di domani”, della disinformazione e degli attacchi cosiddetti “ibridi”, della lotta al terrorismo. E, aveva aggiunto, “fare finta di niente” non risolverà niente, siamo di fronte a “un cambiamento di riferimenti strategici”. Soltanto qualche giorno prima, aveva aperto le danze addirittura Nicolas Lerner, capo dei servizi francesi, per lanciare analoghi allarmi.Ma di fronte all’allerta e all’esigenza di elevare ancora il livello delle spese militari, l’Eliseo ha ricordato che il bilancio della Difesa è passato dal 2017 – con l’arrivo di Macron – al 2025, da 32,2 a 50,5 miliardi di euro. Un ulteriore aumento si scontra con un carico del debito in vertiginosa crescita, a 62 miliardi di euro e con prospettive ancora verso l’alto. Il primo ministro, François Bayrou, è ad un bivio cruciale questa settimana perché dovrà presentarsi martedì in Parlamento per annunciare gli orientamenti del bilancio 2026. Non sarà un compito facile, anche perché Bayrou ha già annunciato di aver blindato i bilancio della difesa.L'articolo Venti di guerra, Macron: “Europa mai così in pericolo dal 1945. Il bilancio della difesa francese raddoppierà da oggi al 2027” proviene da Il Fatto Quotidiano.