Non è una vittoria qualsiasi. È storica. E non solo del tennis italiano, ma dello sport azzurro in generale. Quella che nessuno si sarebbe mai aspettato di vivere. Jannik Sinner è campione di Wimbledon, diventa il primo italiano a trionfare ai Championships, mette insieme il quarto titolo Slam della carriera. Sicuramente il più prestigioso e importante in assoluto. L’azzurro scrive il proprio nome sull’albo d’oro del tempio del tennis al termine dell’ennesima partita memorabile contro Carlos Alcaraz, superato con il punteggio di 4-6 6-4 6-4 6-4. Tre ore di gioco caratterizzate da spettacolo e da tantissima tensione. Per Sinner è anche il titolo numero 20 in carriera. Niente tris sull’erba londinese invece per Alcaraz. Niente replica della doppietta Roland Garros-Wimbledon. Lo spagnolo cade a Londra contro l’altoatesino come già era successo negli ottavi di finale dell’edizione 2022.Tabù Alcaraz spezzato, filotto di cinque sconfitte consecutive interrotto, fantasmi del Roland Garros dissolti. Sinner sul Center Court è riuscito a ribaltare l’inerzia negativa che si era formata con lo spagnolo grazie a una prestazione di grande sofferenza e solidità, in continua crescita. È stato bravo a gestire la frustrazione del primo set perso, scatenare la reazione immediata e portare dalla sua il momento che poi si è rivelato quello chiave negli equilibri della finale: l’inizio del secondo parziale, subito dopo il break ottenuto. Quella palla del contro-break salvata ad Alcaraz sull’1-0 (e la conseguente conquista del game del 2-0) è stato l’attimo in cui è svoltata l’intera partita. Il primo tassello che ha indirizzato Sinner verso il successo. Una vittoria di grande mentalità e personalità, assolutamente meritata. Il numero 1 del mondo solo nei quattro game finali del primo set ha subito davvero lo spagnolo. Per tutto il resto, Sinner è apparso – se non superiore – più propositivo e voglioso di andarsi a prendere il trionfo.Un successo che riscatta la delusione per la finale persa a Parigi, azzerando il ricordo di quei famosi tre match point che potevano diventare un fardello anche in questa occasione. L’azzurro è andato oltre ogni pensiero negativo, ha vinto la sua battaglia psicologica. Non si è disunito, ma ha rilanciato la sfida ad Alcaraz con ancora maggior vigore. E il risultato finale è Wimbledon, il torneo dei tornei.Il trionfo di Sinner ai Championships non è però solo un fatto storico o una rivincita desiderata. Per il tennis italiano è qualcosa di più, assume i contorni di una rivoluzione che scuote dalle fondamenta tutta una tradizione tennistica secolare. È un modo diverso di vedere e percepire il tennis nel nostro paese. Nella nostra cultura sportiva (ancorata alla terra rossa) l’erba infatti è sempre stata la superficie più lontana. Quella più indigesta e avara di soddisfazioni. Dal 1877 (anno di fondazione di Wimbledon) al 2020 ci sono in mezzo 143 anni, e l’Italia in tutto questo tempo aveva raccolto solo una semifinale con Nicola Pietrangeli nel 1960. Poi sono arrivate la finale di Matteo Berrettini nel 2021 e le semifinali di Sinner nel 2023 e Lorenzo Musetti nel 2024. Primi segnali di un cambiamento che però non aveva trovato la forza di farsi rivoluzione. Per quella c’è stato bisogno di attendere il 13 luglio 2025. Il giorno in cui Sinner ha trascinato il tennis azzurro su un terreno ignoto.E il ranking? La vittoria di Wimbledon porta in dote a Sinner duemila punti, fondamentali per aumentare il vantaggio proprio nei confronti di Alcaraz. Sinner adesso è a 12.030 punti, quasi 3.500 in più dello spagnolo, fermo a quota 8.600. Una distanza che consente all’azzurro di guardare ai prossimi mesi con maggiore tranquillità, dal momento che sarà chiamato a dover difendere quasi 6.000 punti da qui alla fine della stagione. Nella Race invece si assottiglia il vantaggio di Alcaraz su Sinner: 7.540 a 6.000.Primo set – Equilibrio, atteggiamento aggressivo e nessuna volontà di cedere l’iniziativa al rivale. È la partenza di Sinner e Alcaraz, entrambi molto solidi al servizio. Sul 2-2 arriva però la prima palla break dell’incontro. È di Sinner, che rimonta da 40-15, approfitta di un turno avaro di prime di servizio per lo spagnolo e alla prima occasione piazza il break. Il recupero con il diritto di Alcaraz termina fuori. Uno scatto in avanti che viene poi confermato poco dopo: 4-2. La reazione dello spagnolo non tarda e si materializza con il controbreak che vale il 4-4. Un rovescio sotto il nastro alla prima occasione vale il ritorno on serve. Alcaraz alza il livello, mentre si fa pò altalenante Sinner al servizio. Così sul 5-4 lo spagnolo si costruisce un set-point. Il numero 1 del mondo la annulla ma ne concede un’altra con un doppio fallo. E questa volta il regalo viene sfruttato dallo spagnolo con una magia. Recupero clamoroso su un lungolinea fuori dal campo di Sinner: 6-4 Alcaraz.Secondo set – L’amaro in bocca per l’esito del primo set ci mette un game a passare. Sinner reagisce e ottiene l’immediato break. Sale 0-40, Alcaraz si salva due volte, ma sulla terza il diritto dello spagnolo va fuori giri. L’azzurro continua a faticare al servizio e così lo spagnolo ha subito l’opportunità di rientrare. Questa volta però Sinner ritrova la prima nel momento giusto, si salva, stringe i denti e sale 2-0 nel punteggio. La tensione inizia ad aumentare, soprattutto dalla parte dell’altoatesino. Si sente che questo è un momento importante e delicato. Anche perché i turni di servizio dell’azzurro sono sempre combattuti, con il diritto che funziona a fasi alterne. Nonostante questo il numero 1 del mondo arriva sul 4-2. Qui Alcaraz passa da 40-0 a palla per il doppio break Sinner. L’azzurro sbaglia una risposta fattibile, e così lo spagnolo si salva. Sinner però non sbaglia quando è chiamato a chiudere il parziale. E servono tre colpi incredibili. L’ultimo è quello del set-point. Diritto incrociato in corsa che lascia fermo lo spagnolo: 6-4 Sinner.Terzo set – Per la terza volta in tre set Alcaraz parte con delle difficoltà al servizio. Due doppi falli regalano all’altoatesino due palle per spezzare subito l’equilibrio. Sinner non sfrutta la chance e Alcaraz parte avanti. È una fase nel quale l’inerzia sembra che si stia spostando dalla parte dell’azzurro, più aggressivo in risposta e più fluido al servizio. Punto su punto, game su game, si entra nella fase calda. Siamo 4-4. Sinner alza il livello in risposta e si crea un’altra chance dopo quella in apertura. La risposta è profonda, il diritto anche, la volée comoda in campo aperto. Break, 5-4. È il momento per chiudere, e l’azzurro lo fa senza affanni. Primo set-point, servizio centrale, Alcaraz non riesce a rispondere. È ancora 6-4 Sinner.Quarto set – È il momento di dare la spallata definitiva. O almeno, di provare a darla. Sinner lo sa e sull’1-1 colpisce. Alcaraz è ancora titubante al servizio, mentre il numero 1 del mondo con la risposta lungolinea di rovescio è ancora una volta micidiale. Break e 2-1. Il tutto confermato a zero. Lo spagnolo sembra quasi rassegnato, ma è solo un’illusione, perché sul 4-3 ci sono due chance per il contro-break. Sinner spinge senza paura e chiude ogni possibilità, prima di salire 5-3 e respingere l’assalto. Non ci sono stavolta i match point sul servizio di Alcaraz, ma la situazione di punteggio è la stessa del Roland Garros. La tensione quindi diventa massima, ma Sinner non trema stavolta, nemmeno quando spreca il primo dei tre match point consecutivi. La prima di servizio centrale è definitiva. Sinner è campione di Wimbledon: 6-4.L'articolo Sinner, il trionfo sull’erba di Wimbledon rivoluziona i confini del tennis italiano proviene da Il Fatto Quotidiano.