Crosetto: «Difendersi non vuol dire riempirsi di armi. Leva obbligatoria? Una follia»

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«Difendersi non vuol dire riempirsi di armi. Io devo difendermi dalla possibilità di attacco». Prova a spiegare così la necessità di aumentare le spese militari Guido Crosetto, intervistato sabato sera a Bari dal giornalista di Mediaset Nicola Porro. «La difesa è una cosa che costa cara: il tema è la dobbiamo mettere su o no?», chiede al pubblico il ministro della Difesa. «Il problema della difesa è che tu non ti accorgi di quanto serva fin quando non subisci un attacco. L’Ucraina non aveva investito in difesa. Ora sta investendo tutto quello che ha in difesa». E comunque, «il tema non è solo l’eventuale attacco della Russia, ma di un mondo che è cambiato completamente, in cui la forza è diventato un metodo di dialogo», precisa Crosetto ospite dell’iniziativa “Ripartenza, liberi di pensare”. La leva militare e i soldati professionisti Ciò detto, chi ha evocato addirittura presunti scenari di un ritorno della leva obbligatoria in Italia per rispondere al mutato quadro geopolitico è fuori strada, tiene a chiarire Crosetto. «La leva obbligatoria è una follia. La leva è un sistema che può servire per educare delle generazioni, ma quello è un altro discorso. Ma la difesa è qualcosa da professionisti», sostiene il ministro. Certo, «Israele ha tre anni di leva obbligatoria per gli uomini e due per le donne, tutte, ma è un Paese che si è sempre considerato in guerra». Quanto all’Italia, invece, la priorità per Crosetto dev’essere quella di «aumentare la parte militare di professionisti seri. E già quella sarà una rivoluzione». Foto di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI | Il ministro della Difesa Guido Crosetto con il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Enrico Credendino e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Carmine Masiello – Roma, 24 giugno 2024. L'articolo Crosetto: «Difendersi non vuol dire riempirsi di armi. Leva obbligatoria? Una follia» proviene da Open.