Indiscrezioni della stampa americana, in particolare del Financial Times e del Washington Post, su un dialogo privato tra Trump e Zelensky. E dove il presidente degli Stati Uniti ha incoraggiato l’Ucraina a intensificare gli attacchi in profondità sul territorio russo, chiedendo persino Zelensky se potesse colpire Mosca nel caso gli Usa avessero fornito armi a lungo raggio a Kiev. La conversazione in questione, hanno riferito al giornale finanziario persone informate sulle discussioni, è avvenuta durante la telefonata del 4 luglio tra i due leader. “Volodymyr, puoi colpire Mosca? Puoi colpire anche San Pietroburgo?”, avrebbe chiesto Trump durante la telefonata, secondo quanto riferito dalle due fonti. Zelensky avrebbe risposto: “Assolutamente. Possiamo farlo se ci date le armi”. E dal Washington Post arriva un’ulteriore sfumatura. “Perché non avete colpito Mosca?”, ha chiesto il tycoon, ricevendo in risposta la richiesta del leader ucraino di inviare le armi per farlo. Trump avrebbe quindi manifestato il suo sostegno all’idea, descrivendo la strategia come mirata a “far sentire loro (i russi) il dolore” e costringere il Cremlino al tavolo delle trattative, secondo le due persone informate sulla chiamata.David Ignatius sul Washington Post rivela inoltre che l’accordo con la Nato per inviare all’Ucraina armi difensive e offensive, potrebbe includere l’invio di missili Tomahawk, gli stessi usati per colpire gli obiettivi in Iran il mese scorso, con i quali Kiev potrebbe colpire Mosca e San Pietroburgo. Il quotidiano, citando una fonte, spiega che Trump ha valutato e discusso questa possibilità fino a venerdì scorso. Al momento, aggiunge la fonte, i Tomahawk sono rimasti fuori dalle lista delle armi da inviare a Kiev, ma potrebbero essere inseriti in un momento successivo se il presidente volesse esercitare maggiore pressione su Mosca. Un funzionario occidentale, che era stato informato della conversazione, ha affermato che essa riflette un crescente desiderio tra i partner occidentali dell’Ucraina di fornire armi a lungo raggio in grado di “portare la guerra ai moscoviti“. La Casa Bianca e l’ufficio presidenziale ucraino non hanno risposto alle richieste di commento. La conversazione, scrive l’Ft, segna un netto distacco dalla precedente posizione di Trump sulla guerra tra l’Ucraina e la Russia e dalla sua promessa elettorale di porre fine al coinvolgimento degli Stati Uniti nei conflitti esteri.Il pacchetto di nuovi aiuti militari a Kiev da 10 miliardi di dollari, costruito in modo che gli Usa venderanno le armi a Paesi Nato che poi le passeranno all’Ucraina, prevede con alta probabilità l’autorizzazione da parte di Washington dell’utilizzo dei missili a lunga gittata Atacms già presenti in Ucraina al loro pieno raggio, che raggiunge i 300 chilometri. Questo non permetterebbe di mettere nel mirino degli ucraini Mosca o San Pietroburgo, ma darebbe a Kiev una maggiore capacità di colpire basi militari, piste di decollo di aerei militari e depositi di rifornimento ben all’interno del territorio russo. Il pacchetto potrebbe prevedere anche l’invio di altri missili Atacms. Finora ogni volta che veniva autorizzato un raggio maggiore per i missili, i russi hanno spostato più all’interno aerei ed equipaggiamenti.Secondo le fonti del Post, Trump è arrivato a questa determinazione per tre ragioni: la prima per reagire a quella che percepisce come una mancanza di rispetto da parte di Vladimir Putin che sta platealmente ignorando la sua richiesta di un cessate il fuoco. La seconda, perché ha visto l’efficacia della potenza americana con i raid in Iran. E la terza perché si è convinto che Putin negozierà solo se minacciato, e per questo ha deciso per “l’escalation per ottenere la de-escalation”.L'articolo Trump a Zelensky: “Perché non avete colpito Mosca?”. La risposta: “Se ci date le armi, lo facciamo” proviene da Il Fatto Quotidiano.