AGI - "Il bilancio più ambizioso mai presentato". Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, annuncia il Quadro finanziario pluriennale 2028-2034. Quasi duemila miliardi di euro di impegni di spesa per rispondere alle sfide attuali. Una cifra che vale l'1,26 del Reddito nazionale lordo europeo ma, scontati i 164 miliardi di euro di interessi da pagare per il Next Generation Eu, non si discosta molto dal bilancio attuale. Von der Leyen rassicura che gli Stati non dovranno versare nulla in più, d'altronde i frugali avevano già messo in chiaro di non aver alcuna intenzione di mettere mano al portafoglio per finanziare più Ue.Quello che cambia nel nuovo bilancio però è l'architettura: l'asse portante saranno i piani nazionali e regionali, uno per ogni Paese, che raggrupperanno buona parte dei fondi attuali: dall'Agricoltura alla Coesione, al Fondo sociale. Vale 865 miliardi di euro. Una scelta - ha spiegato il vicepresidente Raffaele Fitto - "per tagliare la burocrazia e garantire maggiore efficacia nella spesa", che però non piace né al Parlamento né alle Regioni che temono l'eccessiva centralizzazione della gestione dei fondi. This is a budget for the realities of today, as well as the challenges of tomorrow. Today we present our proposal. Now we continue the work, with the European Parliament, Member States, with citizens and businesses ↓ https://t.co/wq1t4kKjTx — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) July 16, 2025Vengono inserite delle tutele: alla coesione vanno 450 miliardi di euro, di cui non meno di 218 devono essere destinati alle regioni meno sviluppate; il 14% dev'essere dedicato al sociale, il 35% alla transizione verde. Il capitolo che preoccupa di più riguarda però l'agricoltura che dal 2028 vedrà il suo fondo accorpato, appunto, a tutto il resto nei piani nazionali. "Ci sono 300 miliardi di euro garantiti per i pagamenti diretti agli agricoltori, quindi nessun taglio", promette il commissario Christophe Hansen. Tagli - rispetto agli attuali 400 - ci saranno invece ma non riguarderanno i pagamenti diretti. Comunque non basta. All'Eurocamera non hanno apprezzato nemmeno il metodo: il commissario al Bilancio, il polacco Piotr Serafin, si è presentato in commissione Bilanci alle 16. Doveva andarci alle 12.30. L'appuntamento è stato più volte rinviato perché al Collegio dei commissari non si riusciva a trovare un accordo. Non aveva i documenti ufficiali ma solo le slide proiettate. Nemmeno un applauso al termine della sua esposizione. "Ieri dopo mezzanotte mi sono affacciata nella stanza dove lavoravano i dirigenti sul bilancio ed erano ancora lì e vi sono rimasti fino alle prime luci del mattino, è stata una maratona", si è giustificata von der Leyen davanti ai giornalisti (lei vive dentro il Palazzo Berlaymont). In ogni caso, anche la sua maggioranza - Ppe, S&d, Renew e Verd - promette battaglia. Il bilancio è ritenuto "insufficiente". EU budget: for citizens, by citizens. 150 randomly selected citizens from all 27 EU countries helped shape the future EU budget. Their recommendations fed directly into the proposal-coming out tomorrow! #ThePowerOfTogether pic.twitter.com/EPA8q1xC8Z — European Commission (@EU_Commission) July 15, 2025Gli altri contenutiOltre al capitolo dei piani unici, ci sono altri capitoli trasversali: il fondo per la competitività, in onore di Mario Draghi, da 410 miliardi (di cui 130 per la Difesa e lo spazio, cinque volte le somme attuali); 200 miliardi di euro per Global Europe; 47 miliardi euro per l'Erasmus; e 290 miliardi di euro per spese varie. Nel capitolo crisi ci sono tre voci: 100 miliardi di euro nello Strumento per l'Ucraina, 150 miliardi di euro di prestiti comuni per le esigenze degli Stati, Catalyst Europe, dall'industria alla difesa. E ancora, per gli imprevisti, ci sarà una riserva da 400 miliardi di euro. "Per sette anni il 90% del bilancio è bloccato. Ma abbiamo imparato che ci sono tante emergenze e quindi questo fondo servirà per rispondere alle eventuali emergenze".Ora le entrate. Gli Stati membri saranno tenuti a versare la quota che spetta loro calcolata sul 2027. Il resto arriverà dalle risorse proprie, un ambito dal quale con il nuovo bilancio la Commissione conta di incassare 58,2 miliardi l'anno: 15 miliardi dalla tassa sui rifiuti tecnologici (2 euro al chilo per quelli non smaltiti); 11,2 da una tassa sul tabacco (15% delle accise attuali raccolte dagli Stati); 6,8 miliardi da un contributo forfettario dalle grandi aziende (almeno 100 milioni di fatturato, minimo 100 mila euro e fino a 750 mila per quelle oltre 700 milioni di fatturato); 14,3 miliardi da aggiustamenti sulle vecchie risorse proprie e, infine, 11 miliardi da Ets1 e Cbam. L'approvazione del bilancio richiederà due anni di negoziati. Gli Stati sono pronti - ha fatto sapere il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa - e anche il Parlamento lo è. Ma più per bocciarlo che per approvarlo. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone