AGI - Contribuiscono agli obiettivi della Pubblica Amministrazione con maggiore flessibilità nei processi amministrativi, assunzionali e di procurement, attraggono talenti nel campo della tecnologia, consentono di rivolgere richieste all’offerta in linea con gli interessi della PA per cui operano e, grazie alla loro conoscenza di infrastrutture, sistemi, software e processi degli Enti Pubblici Soci, garantiscono la continuità dei servizi. È questa, in buona sostanza, l’importanza strategica delle società In-House IT del settore pubblico: realtà che, per loro caratteristiche, sono in grado di contribuire con innovazione tecnologica e di processi nel disegnare la visione di una Pubblica Amministrazione davvero cittadino-centrica.Indirizzare il ruolo delle in-house nelle PAUn ruolo chiave, quello delle In-House IT, che però deve essere ben indirizzato, perché possano esprimere il loro pieno potenziale. Ed è per questo motivo che la Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha realizzato il “Decalogo delle In-house per la Sostenibilità Digitale”: un documento in dieci punti sviluppato in collaborazione con in-house partner come ACI Informatica, Lepida, Informatica Alto Adige e Trentino Digitale, che enfatizza l’importanza di queste realtà come veri e propri abilitatori di una trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione orientata alla sostenibilità. “La Pubblica Amministrazione gioca un ruolo chiave nella trasformazione digitale del Paese e può diventare un abilitatore essenziale della sostenibilità digitale”, ha sottolineato Stefano Epifani, Presidente della Fondazione. “Per questo è importante avviare un dibattito costruttivo sulle strategie più efficaci per rafforzare il ruolo delle società in-house ICT nella PA, con l’obiettivo di favorire una collaborazione concreta per un futuro digitale sostenibile e innovativo”.Uno “strumento” per la trasformazione digitale sostenibileCome spiegato infatti anche da Francesco Castanò, Vicepresidente di Assinter, “le in-house rappresentano il principale strumento di supporto per la Pubblica Amministrazione nel processo di trasformazione digitale sostenibile. Grazie alla loro natura e missione, possono affiancare efficacemente la PA nella realizzazione di iniziative digitali che rispondano alle esigenze collettive e che rispettino principi di inclusione e sostenibilità”. Ma non solo. Gianluca Mazzini, Direttore Generale di Lepida, evidenzia anche che “le in-house sono essenziali per promuovere una cultura della sostenibilità digitale, supportando percorsi di formazione e sensibilizzazione per un utilizzo responsabile delle tecnologie digitali”: un punto fondamentale, considerando l’importanza della diffusione – a tutti i livelli – della capacità di lettura e di interpretazione di un fenomeno oggi quanto mai centrale come quello della sostenibilità digitale.Per un’innovazione sostenibileInoltre, queste società hanno un ruolo strategico nell’allinearsi agli obiettivi di sviluppo sostenibile di Agenda 2030, promuovendo trasparenza, efficienza e inclusione. Esse bilanciano le esigenze della PA, orientata al valore pubblico, con quelle dei vendor, che mirano a un equo riconoscimento economico. Come rimarcato da Stefan Gasslitter, Direttore Generale di Informatica Alto Adige, “le in-house, con competenze uniche di dominio, operano come aggregatori e traduttori della domanda pubblica verso il mercato, stimolando innovazione e sostenibilità”. Queste realtà “sono strutturate per ottimizzare benefici per la collettività piuttosto che per perseguire il profitto”, ha sottolineato ancora Kussai Shahin, Direttore Generale di Trentino Digitale, “assicurando che la sostenibilità digitale generi valore economico e sociale”. La sostenibilità digitale in ambito pubblico non si limita soltanto all’adozione di tecnologie più efficienti, ma implica un’innovazione responsabile, dove valore pubblico, sicurezza e inclusione sono centrali. Un utilizzo strategico delle tecnologie deve bilanciare innovazione ed efficacia amministrativa, e come spiegato da Mauro Minenna, Direttore Generale di ACI Informatica, “le in-house detengono e gestiscono un patrimonio di conoscenze che permette di garantire la continuità dei servizi e un costante mantenimento delle competenze digitali necessarie per l’evoluzione delle infrastrutture pubbliche”.Un percorso in dieci puntiSono queste riflessioni ad aver motivato l’azione del Gruppo di Lavoro attivato dalla Fondazione, che ha elaborato un Decalogo, dedicato alle società in-house, che raccoglie in sé i principi fondamentali per guidare la digitalizzazione sostenibile della Pubblica Amministrazione. Più nel dettaglio, il documento evidenzia come le in-house rappresentino partner strategici delle PA, in grado di proporre soluzioni inclusive, trasparenti e orientate all’interesse collettivo. La loro natura pubblica e la flessibilità operativa permettono di garantire parità di accesso ai servizi digitali, di sostenere funzioni interne cruciali – come RTD e CISO – e di assicurare la continuità operativa. Agiscono, inoltre, come raccordo tra le esigenze pubbliche e il mercato, promuovono tecnologie digitali coerenti con gli SDG e contribuiscono alla diffusione di una cultura digitale consapevole, equa e sostenibile. Con questo documento, il gruppo di lavoro costituito dalla Fondazione esorta dunque le in-house a intensificare il proprio impegno, e ad assumere questo ruolo proattivo e innovativo nella promozione della sostenibilità digitale. È solo in questo modo, tramite una collaborazione attiva e strategica con le PA, che sarà possibile mettere in campo progetti che massimizzino il potenziale positivo delle tecnologie digitali verso il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.