Borges e le infinite combinazioni degli sport del corpo, dell’anima e della mente

Wait 5 sec.

di Marco PozziChissà cosa ne avrebbe pensato il barone Pierre de Coubertin, che nel 1912 introdusse il Pentathlon delle Muse, un concorso aperto ad artisti che raccontassero i Giochi attraverso le loro opere. Loro usavano musica, letteratura, architettura, pittura e scultura, in una specie di Olimpiadi dell’anima, o del cuore, eppure, nell’anelito a non limitare il senso dello sport al solo corpo, ricordano in qualcosa le recenti Olimpiadi della mente.Sono le Mind Sports Olympiad, nate nel 1997, che si svolgono sempre a Londra, nel 2025 dal 17 al 25 agosto. Nel Decamentathlon gli atleti – che più genericamente sono giocatori – si sfidano in dieci discipline, otto stabili e due a rotazione: memoria, calcolo mentale, IQ, Scacchi, Go, Othello, dama, pensiero creativo sono fisse, mentre le ultime due sono scelte fra Bridge, Backgammon, Mastermind e Sudoku. C’è il Pentamind, che idealmente vuole celebrare il miglior giocatore di giochi del mondo: tramite una formula del tipo 100x(n-p)/(n-1) – dove n è il numero di giocatori e p è la posizione ottenuta (formula che cambia a seconda se ci sono più o meno di 100 giocatori) – si stabilisce una classifica su cinque tornei validi nell’anno, sufficientemente diversi fra loro e non sovrapposti nel calendario.Un po’ complesso, ma affascinante…Giochi? Veri e propri sport? Se nello sport, diciamo, classico, si concorda sul fatto che anche la mente ricopra un ruolo importante, si può al contrario considerare quanto negli sport della mente abbia ruolo il corpo; mescolando le due dimensioni si accresce lo spettro dentro cui testare le capacità dell’individuo.Un esempio è il “diving chess” (https://divingchess.com), cioè giocare a scacchi in apnea, senza bombole, con pedine magnetiche sul fondo della piscina: un giocatore si immerge, valuta la scacchiera, fa la sua mossa e riemerge, lasciando il turno all’avversario; ogni giocatore può riflettere soltanto finché riesce a trattenere il respiro; se risale senz’aver eseguito la sua mossa, perde la partita. Accelerare e diminuire il tempo d’immersione è una variabile per influenzare il gioco dell’avversario.Il fondatore della disciplina, Etan Ilfeld, racconta d’essersi ispirato a un incontro di scacchi e pugilato, dove si alternavano round da due minuti a venti mosse di scacchi, e si poteva vincere per ko o per scacco matto. Ma era ingiusto, poiché un boxeur forte poteva temporeggiare difendendo soltanto il re e vincendo sul ring; il diving chess invece rimedia allo squilibrio.In generale si possono supporre altre combinazioni di biathlon, con una prova per il corpo e una per la mentre: la maratona e gli scacchi, oppure il ciclismo e il sudoku, o il nuoto e il bridge. Quanto più distanti sono i due giochi, quanto meglio starebbero insieme (e quanto più sarebbe comico pensarli realizzati).Si aprono praterie creative sconfinate: discesa sugli sci + sudoku, oppure mezza maratona + minecraft, oppure tiro al piattello + bricolage, oppure nuoto libero + masterchef, se volessimo mantenere la formula biathlon. Ma può diventare triathlon, o quadrathlon, che ad oggi è già nuoto, kayaking, ciclismo mountain biking, corsa; ma che in futuro potrebbe, ad esempio, racchiudere una disciplina per ogni elemento naturale, una prova terrestre, acquatica, aerea e col fuoco (resistenza sui carboni ardenti?). Le prove potrebbero raggiungere il numero già noto di 10, in una qualche configurazione del decathlon, ma potrebbe andare oltre, a un numero maggiore, oppure ramificarsi in un pentathlon di pentathlon, o gare di gare, sino allo sfinimento, come nei trail che durano giorni in quota o a basse temperature, sull’Himalaya o in Artico, o in contesti pittoreschi come maratone sulla Muraglia cinese o su e giù per le scale nei grattacieli, il tower running.Le combinazioni sono infinite, tanto che sarebbe necessario fissare limiti per sintetizzarli in un programma finito, e quindi vedibile (a meno di progettare un’Olimpiade infinita, o illimitata, che coincida col tempo universale: ma qui siamo dentro la mente di Borges, più che in un documento del CIO). Però si possono immaginare delle Olimpiadi flessibili, accanto alle discipline classiche, consolidate: rispondendo a una call del CIO ciascuno potrebbe presentare una disciplina, assemblando un numero stabilito di attività, fisiche e mentali, e tutta la collettività – l’umanità, sull’intero pianeta? – vota le migliori, che entreranno nel programma olimpico dell’edizione ventura.In questi giorni di calura estiva, di spiagge e camminate in montagna, ognuno potrà divertirsi a inventare il suo sport.L'articolo Borges e le infinite combinazioni degli sport del corpo, dell’anima e della mente proviene da Il Fatto Quotidiano.