La Milano di Giuseppe Sala, regina italiana degli investimenti immobiliari attirati al ritmo di 3 miliardi l’anno a partire dall‘Expo del 2015, guida anche un’altra classifica: quella delle disuguaglianze. È nella capitale finanziaria e del mattone, dove secondo la procura vigeva un “sistema” di “speculazione edilizia selvaggia” a cui il sindaco non era estraneo, che si registrano i divari di reddito più ampi tra i residenti nei quartieri storicamente ricchi o “riqualificati” nell’ultimo decennio e chi abita nei quartieri periferici. I dati delle ultime dichiarazioni, relative al 2023, dicono che la distanza ha raggiunto quota 74mila euro. In aumento rispetto ai poco più di 70mila del 2019, prima del Covid.!function(){"use strict";window.addEventListener("message",function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"]){var e=document.querySelectorAll("iframe");for(var t in a.data["datawrapper-height"])for(var r,i=0;r=e[i];i++)if(r.contentWindow===a.source){var d=a.data["datawrapper-height"][t]+"px";r.style.height=d}}})}();Mentre oltre 30 cantieri sono nel mirino della magistratura, le cui indagini si concentrano sulla “commistione” tra interessi privati, politica e apparati tecnici del Comune, la geografia dei quartieri con i relativi redditi dà il contesto. Ben sette codici di avviamento postale del capoluogo lombardo sono tra i primi 15 in Italia per reddito medio dichiarato. Al primo posto assoluto c’è la zona che comprende corso Vercelli, l’Arco della Pace, i grattacieli di Citylife e i vicini palazzi residenziali disegnati da Zaha Hadid, dove vivono calciatori, influencer e volti della tv: qui la media sfiora i 95mila euro, un record nella Penisola. A poca distanza – quasi 90mila euro – il cuore pulsante di Milano: una parte di piazza Duomo, Brera, Moscova, via Monte Napoleone, piazza Castello. Subito dietro – quasi 86mila euro – arriva la porzione di centro storico in cui ricadono Cordusio, Sant’Ambrogio, via Vincenzo Monti e la Conca del Naviglio. Sul fronte opposto Quarto Oggiaro, il quartiere con più famiglie numerose in tutto il Comune: siamo a meno di 5 km da Citylife, i redditi si fermano in media a poco più di 20mila euro. La distanza tra i due estremi è di oltre 74mila euro, contro – per esempio – i 59mila che separano i redditi medi dei Parioli e di Ostia antica, che corrispondono rispettivamente al cap dei più benestanti e dei meno abbienti della Capitale.I numeri riassumono le prime conseguenze di scelte politiche locali e nazionali, in una città che a partire dal 2017 ha attirato sempre più Paperoni ingolositi tra il resto dalla tassa piatta per i super ricchi voluta dal governo Renzi (raddoppiata lo scorso anno da 100 a 200mila euro). Secondo Henley & Partners, società inglese che si fa un vanto di offrire “consulenza specialistica sui programmi di residenza tramite investimento in alcune delle migliori località al mondo in termini di ambiente imprenditoriale, qualità della vita e possibilità di acquisire la cittadinanza”, Milano è terza in Europa dopo Londra e Parigi per numero di milionari (115mila) e miliardari (17).Presenze che drogano il mercato, aumentando a dismisura la domanda di immobili di lusso e super lusso. Ma l’attrattività – reale e percepita – della città e il continuo flusso di investimenti hanno gonfiato i prezzi anche nelle zone periferiche: l’aumento medio, stando alle principali agenzie immobiliari, è di oltre il 40% rispetto al pre pandemia. Il risultato è che pure per la classe media è diventato un miraggio comprar casa non solo all’interno della centralissima cerchia dei Bastioni (dove i prezzi superano i 10mila euro al metro quadro), non solo dentro la circonvallazione esterna ma ormai anche a Città Studi, alla Maggiolina, intorno a viale Monza nel quartiere hipster ribattezzato “Nolo“. In mezzo zone come Lambrate o Dergano: una volta periferia operaia o studentesca dove oggi proliferano gli affitti brevi, i canoni di affitto a lungo termine sono alle stelle e i prezzi al metro ormai ben oltre i 4mila euro. Così i lavoratori optano giocoforza per l’hinterland. L’anno scorso i rogiti per case all’interno del Comune sono calati del 3,5%, in controtendenza rispetto alla crescita nazionale, mentre in provincia e nella prima cintura urbana le transazioni sono aumentate.L'articolo La “nuova” Milano è capitale delle disuguaglianze: 74mila euro di divario tra i redditi del centro e della periferia proviene da Il Fatto Quotidiano.