Erik Menendez, la commissione gli nega la libertà condizionale. Lui: “Mio padre abusava di noi, non avevo scelta”

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Giovedì Erik Menendez si è visto negare la libertà condizionale da una commissione della California. Durante l’udienza ha offerto il suo resoconto più dettagliato degli ultimi anni su come è stato cresciuto e sul perché abbia fatto le scelte che ha fatto – sia al momento dell’omicidio dei genitori che durante i suoi decenni in carcere.Cosa successe nella villa di Beverly HillsErik e Lyle Menendez furono condannati all’ergastolo nel 1996 per aver ucciso a colpi di arma da fuoco José e Kitty Menendez nella loro villa di Beverly Hills nel 1989. Menendez ha detto per anni di essere stato abusato sessualmente dal padre. Ha raccontato ai commissari: “Fantasticavo che mio padre non fosse vivo.”Le dichiarazioni di Erik Menendez alla commissioneIl dipartimento statale per le correzioni ha scelto un solo giornalista per assistere in videoconferenza e condividere i dettagli con il resto della stampa. “Non sono stato cresciuto con una base morale”, ha detto. “Sono stato cresciuto per mentire, imbrogliare, rubare – rubare in senso astratto. Quando giocavo a tennis, mio padre si assicurava che imbrogliassi se lui me lo diceva. L’idea che esista un giusto e uno sbagliato che non devo oltrepassare perché è un confine morale, non mi è stata instillata da adolescente.”I procuratori hanno chiesto perché Menendez avesse scelto di uccidere il padre piuttosto che lasciare la casa di famiglia, dato che aveva già 18 anni. Ha risposto: “Nella mia mente, andarsene significava morire. Non c’era possibilità di scelta. Ero totalmente convinto che non ci fosse un posto dove andare”. Ha parlato anche della paura del padre: “È difficile trasmettere quanto fosse terrificante mio padre.”La commissione ha chiesto a Menendez perché avesse ucciso anche la madre, se era il padre l’abusatore. Lui ha spiegato che non vedeva differenza tra i genitori, perché aveva scoperto che sua madre era a conoscenza degli abusi: “È stato il momento più devastante della mia vita. Ha cambiato tutto per me. La stavo proteggendo non dicendole nulla“. Sull’uccisione della madre ha detto: “Vorrei con tutto il cuore non averlo fatto.”I commissari si sono concentrati sulle numerose violazioni disciplinari commesse da Menendez in carcere, tra cui consumo di alcol, affiliazione a una gang e possesso di un cellulare. Sul perché avesse usato un cellulare ha detto: “Ciò che ottenevo in termini di connessione con il mondo esterno era molto più grande delle conseguenze del fatto di essere scoperto con il telefono.” Sul consumo di sostanze: “Se potevo intorpidire la mia tristezza con l’alcol, lo facevo… avrei preso anche altre droghe per intorpidire quel dolore… cercavo di alleviare la tristezza dentro di me.”Menendez ha detto di aver deciso di diventare sobrio nel 2013 e di aver trovato la fede: “Dal 2013 in poi vivevo per uno scopo diverso. Il mio scopo nella vita era essere una brava persona… Mi sono chiesto: ‘Chi voglio essere quando morirò?’ Credo che affronterò una commissione per la libertà condizionale diversa quando morirò.”FILE – This combination of two booking photos provided by the California Department of Corrections shows Erik Menendez, left, and Lyle Menendez. (California Dept. of Corrections via AP, File)La decisione della commissione per la libertà condizionaleUna commissione di due membri ha stabilito che Menendez non era idoneo al rilascio. Hanno detto che le sue azioni in carcere, tra cui l’affiliazione a una gang e il possesso di un cellulare, dimostravano che rappresentava un rischio per la sicurezza pubblica. Il commissario Robert Barton ha detto: “Si può costituire un rischio per la sicurezza pubblica in molti modi, con diversi tipi di comportamenti criminali, inclusi quelli di cui ti sei reso colpevole in carcere.”Menendez potrà comparire di nuovo davanti alla commissione tra tre anni. Barton lo ha incoraggiato a cambiare comportamento: “Hai due opzioni. Una è autocommiserarti… e allora diventerai una profezia che si autoavvera, probabilmente senza ottenere la libertà la prossima volta. Oppure puoi prendere a cuore ciò di cui abbiamo discusso.”La riduzione di pena aveva dato speranze sulla libertà condizionaleA maggio 2025 un giudice della Corte Superiore della Contea di Los Angeles Michael Jesic aveva ridotto la pena dei fratelli Menendez da ergastolo senza possibilità di libertà condizionale a 50 anni di reclusione. Sembrava dunque potessero avere diritto alla libertà condizionale in base alla legge californiana sui giovani autori di reati, poiché hanno commesso il crimine quando avevano meno di 26 anni. Questo articolo Erik Menendez, la commissione gli nega la libertà condizionale. Lui: “Mio padre abusava di noi, non avevo scelta” proviene da LaPresse