In Spagna si inizia ad avere paura del 'drago blu'

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AGI - Il dragón azul è diventato protagonista inatteso dell’estate spagnola. Negli ultimi giorni, questo piccolo nudibranco dalle forme spettacolari è stato avvistato in diverse località costiere, dal Mediterraneo all’Atlantico, provocando la chiusura temporanea di alcune spiagge e una certa preoccupazione tra i bagnanti. L’allarme è partito da Guardamar del Segura (Alicante), dove due esemplari sono stati individuati e le autorità hanno issato la bandiera rossa, vietando la balneazione. Segnalazioni successive sono arrivate da La Línea de la Concepción (Cádiz), da Valencia, da Lanzarote e persino da Maiorca, con interventi analoghi delle autorità locali, scrive El Pais.Il drago blu, nella versione italiana, lungo appena pochi centimetri, si nutre della carabela portuguesa, una delle meduse più urticanti al mondo, e ne assimila le cellule velenose, utilizzandole come difesa. Questo lo rende potenzialmente pericoloso. Ciononostante, molti biologi ritengono che la reazione istituzionale sia sproporzionata. "Chiudere le spiagge per la presenza di uno o due esemplari è un’esagerazione", ha dichiarato il biologo Juan Lucas Cervera, sottolineando che il rischio reale per l’uomo resta molto limitato.L’aumento degli avvistamenti negli ultimi anni non è casuale. Gli esperti collegano il fenomeno al cambiamento climatico e all’innalzamento delle temperature marine, che favoriscono la comparsa di specie rare nel Mediterraneo. Nel 2021 un esemplare era stato avvistato per la prima volta dopo oltre tre secoli; da allora, gli episodi si sono moltiplicati. Per ora, le autorità locali mantengono un approccio prudenziale: chiusure temporanee, monitoraggi e segnalazioni ai bagnanti.  Il contatto con un drago blu può provocare sintomi simili a una puntura di medusa: dolore intenso, arrossamento, irritazione cutanea, nausea o, nei casi peggiori, reazioni sistemiche. Gli esperti consigliano di non strofinare la pelle e non risciacquare con acqua dolce, perché questo può favorire il rilascio di ulteriori tossine.