CasaPound, Piantedosi dopo il Leoncavallo: “Anche la sede di Roma rientra tra gli sgomberi”

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Dopo lo sgombero del centro sociale Leoncavallo a Milano, si è riaperto il dibattito pubblico sulla sede di CasaPound a Roma. Le opposizioni lamentano un ‘trattamento di favore’ da parte del governo per gli inquilini dell’immobile nel cuore del quartiere Esquilino, a pochi passi dal centro, occupato da circa vent’anni dall’associazione neofascista. Sullo stabile di sei piani al civico 8 di Via Napoleone III pende, dal 2020, un decreto di sequestro preventivo. Dal 2022 il palazzo è nella lista degli immobili romani prossimi allo sgombero stilata dall’allora prefetto della Capitale Matteo Piantedosi, oggi ministro dell’Interno.“Anche CasaPound rientra” tra gli sgomberi in programma, “io, da prefetto di Roma, sono stato quello che l’ha inserito nell’elenco dei centri che sono da sgomberare, e prima o poi arriverà anche il suo turno”, ha detto Piantedosi a margine del Meeting di Rimini. Boldrini: “Sgomberare CasaPound, si ispira al fascismo”Sulla questione si è espressa Laura Boldrini. “L’unico sgombero di cui il governo e il ministro Piantedosi devono occuparsi è quello dello stabile di Roma occupato illegalmente dai neofascisti di CasaPound. Non certo il Leoncavallo per il quale, tra l’altro, si stava già definendo un’altra soluzione”, ha detto la deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. “In una Repubblica nata dalla Resistenza e con una Costituzione antifascista, non ci può essere spazio per organizzazioni che si richiamano ai disvalori del regime fascista. Non solo va sgomberato lo stabile di via Napoleone III, va sciolta CasaPound e, con essa, qualsiasi realtà che sia animata da idee anticostituzionali. Lo ribadiremo con forza, insieme all’Anpi e ad altre associazioni, il 5 settembre a Grosseto dove si terrà proprio la festa nazionale di CasaPound”.Lo sgombero del Leoncavallo a MilanoIl Leoncavallo è stato sgomberato a sorpresa nella mattinata di giovedì 21 agosto, nonostante lo sfratto esecutivo per il centro sociale di di via Watteau fosse previsto per il 9 settembre. In quel momento nello stabile non era presente nessuno. Gli attivisti però non mollano e hanno lanciato l’ipotesi di una manifestazione di carattere nazionale per il prossimo sabato 6 settembre.Il Comune “non era stato avvisato” dello sgombero, ha tuonato il sindaco di Milano Giuseppe Sala: “Ho ricevuto stamattina la notizia dal prefetto” Claudio Sgaraglia. Eppure, evidenzia il primo cittadino, nel corso del Comitato per l’ordine e la sicurezza, che si è tenuto in Prefettura a Palazzo Diotti, il tema dello sgombero – o sfratto esecutivo – non è stato affrontato.Questo articolo CasaPound, Piantedosi dopo il Leoncavallo: “Anche la sede di Roma rientra tra gli sgomberi” proviene da LaPresse