di Pietro Francesco Maria De SarloA In Onda del 25 agosto, Paolo Mieli si è stupito del fatto che in Italia non c’è lo stesso afflato di popolo per gli ucraini che c’è verso i palestinesi. Devo dire che la cosa mi ha stupito non poco per il semplice fatto che a me, uomo della strada e senza il pedigree blasonato dell’ex direttore del Corriere, la motivazione pare chiara, limpida, cristallina.Però essendo Mieli uomo di cultura, storico e opinionista a 360 gradi moltiplicato due, e ascoltato con riverenza dai soci Aprile e Telese, mi sorge il dubbio che la mia cultura da povero ingegnere mi faccia vedere chiaro dove invece c’è incertezza e dubbio.Ma, Eccellentissimo Mieli, il popolo bue insorge in genere quando i potenti e le istituzioni commettono palesi ingiustizie di fronte alle quali non c’è altra possibilità che protestare sia in forma collettiva sia in forma individuale. Inoltre scatta l’empatia verso i poveri e gli indifesi oggetto di soprusi e violenze.Il differente atteggiamento dell’opinione pubblica è semplicemente speculare al differente atteggiamento di governanti e istituzioni europee. Per difendere l’Ucraina ci stiamo impoverendo, non abbiamo più il gas russo a pochi spiccioli, stiamo spendendo miliardi e miliardi per armarla e altrettanti e forse di più per aumentare la deterrenza contro improbabili e fantomatici attacchi russi e queste armi le compriamo dagli Stati Uniti.I governi europei hanno l’obiettivo chiaro di punire la Russia e Putin e vogliono vincere e possibilmente abbattere anche Putin e il suo regime. Diciotto piani di sanzioni più uno in arrivo, gruppi di volenterosi, Macron che vuole mandare i soldati in Ucraina, accettare che gli ucraini sabotino i gasdotti, riunioni transoceaniche con Zelensky che detta la linea e via dicendo: che altro dovrebbe chiedere la pubblica opinione ai governanti visto che ci stiamo già suicidando economicamente e politicamente per sostenere, dicono, il principio della inviolabilità dei confini?In sintesi mi pare che i governi europei facciano più del proprio dovere.La resistenza del popolo ucraino è possibile grazie al contributo in armi e soldi dell’Europa, e noi popolo bue siamo soddisfatti e non abbiamo nulla di più da chiedere. Pronti infine anche a rinunciare a welfare e diritti e non vediamo l’ora di andare al fronte per combattere contro i Cosacchi, prima che arrivino a bivaccare al Colosseo.Ovviamente anche il mondo della cultura e dello sport fa il proprio dovere, escludendo artisti e sportivi russi da ogni competizione o rappresentazione, gli israeliani invece no.E nei confronti del genocidio in atto a Gaza che fanno i governi?Come direbbe uno dei più grandi poeti e cantautori del ‘900, De André, “Lo Stato che fa?; Si costerna, s’indigna, s’impegna; Poi getta la spugna con gran dignità”.Ecco: nel caso del genocidio a Gaza se va bene di giorno c’è qualche imbarazzata dichiarazione di Mattarella o Meloni o Tajani, ma i guai iniziano la notte, quando al buio e con il favore delle tenebre gli stessi governanti che inviano aiuti conditi da pubblici cicchetti contro il birichino Netanyahu a favore di telecamere, inviano armi e forniscono copertura aerea ai piloti israeliani che possono sganciare bombe su civili, ospedali e scuole.C’è un genocidio in atto compiuto en plan air non dagli Hutu ma da quella che diciamo sia una democrazia e non uno stato teocratico come l’Iran. La verità è che siamo complici di genocidio e non ci piace.In Ucraina abbiamo combattenti armati fino ai denti che possono rispondere colpo su colpo, a Gaza l’unica parte in commedia che hanno i gazawi è fare da bersaglio per assassini in divisa. Ecco perché ci vergogniamo delle nostre istituzioni e protestiamo perché facciano il proprio dovere su Gaza. Non siamo noi popolo ad avere un doppio standard, ma i governi. A me pare tutto cristallino, a Mieli no. Me ne farò una ragione.Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!L'articolo Mieli si stupisce per la diversa considerazione degli italiani su Gaza e Ucraina? A me stupisce lui proviene da Il Fatto Quotidiano.