Le acque del Lago di Como continuano a restituire soltanto silenzio. Dal pomeriggio di lunedì 25 agosto non si hanno più notizie di Sergio Corsano, 55 anni, turista tedesco, scomparso dopo essersi tuffato per salvare i suoi due figli piccoli. L’uomo, che i soccorritori definiscono già «papà eroe», non è più riemerso, mentre i bambini sono stati tratti in salvo. La scena è avvenuta davanti agli occhi della compagna e madre dei due, impotente. La dinamica dell’incidenteSecondo una prima ricostruzione, la famiglia aveva noleggiato una barca per una gita sul versante lecchese del Lario, all’altezza di Dorio. I due bambini si erano tuffati per fare il bagno, ma le correnti li hanno subito messi in difficoltà, impedendo loro di rientrare a bordo. Corsano non ha esitato: si è lanciato in acqua per raggiungerli, riuscendo a sostenerli fino all’arrivo dei soccorsi, ma lui non è più tornato a galla. A dare l’allarme sono stati alcuni turisti presenti sulla spiaggia che hanno assistito alla scena e visto l’uomo scomparire sott’acqua per non riemergere più.Il dispositivo dei soccorsiScattato l’allarme, le ricerche si sono estese subito a un ampio tratto del lago, tra Dorio e Dongo. Il coordinamento è affidato alla Guardia Costiera di Menaggio, che opera insieme a carabinieri, guardia di finanza, polizia e vigili del fuoco. In campo ci sono i nuclei sommozzatori di Milano, Como e Lecco, con il supporto di un elicottero della Marina Militare decollato da Luni (La Spezia), motovedette della Guardia Costiera, unità della Polizia di Stato e imbarcazioni della Finanza. Anche i sanitari del 118 di Bellano hanno partecipato con l’idroambulanza, restando in presidio lungo la riva. Nelle prime ore si è tentata la perlustrazione subacquea con telecamere capaci di spingersi tra i 40 e i 90 metri di profondità, ma senza risultati.L’impiego del Rov e le indaginiDa mercoledì 27 agosto le operazioni entreranno in una fase più tecnica grazie al Rov (Remotely Operated Vehicle), un robot telecomandato arrivato da Cagliari. Lo strumento consente di esplorare i fondali fino a oltre 200 metri di profondità, un livello che nessun sommozzatore potrebbe raggiungere in sicurezza. Le manovre richiedono infatti grande cautela: il tratto di lago non è stato interdetto, ma l’area è costantemente vigilata per garantire ai vigili del fuoco condizioni di lavoro sicure. Parallelamente alle ricerche, la Guardia Costiera ha già informato la Procura di Lecco. Spetterà al pubblico ministero di turno raccogliere gli elementi utili a chiarire l’esatta dinamica dell’incidente, sebbene la sequenza appaia già piuttosto chiara ai testimoni.L'articolo Lago di Como, le ricerche di Sergio Corsano: per il papà scomparso in campo anche un robot subacqueo proviene da Open.