L’ex marito di Maria Rosaria Boccia: «Picchiava anche me. E mi ha detto di essere incinta»

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Emilio Marco Mignogna — ascoltato come testimone nel fascicolo aperto dalla Procura di Roma sul caso Sangiuliano — ha dichiarato di essere stato vittima di violenze fisiche durante il matrimonio con Maria Rosaria Boccia. Le sue parole, finite agli atti nell’inchiesta che vede la donna indagata per stalking e lesioni ai danni dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, delineano un rapporto coniugale segnato da conflitti e aggressioni. «Maria Rosaria insistente, ho subito aggressioni» ha affermato, come riportato dal Fatto Quotidiano raccontando di episodi ripetuti che avrebbero reso impossibile la convivenza. «Picchiava anche me, l’ho sposata per inganno» ha aggiunto, sostenendo che le difficoltà erano cominciate già nei primi mesi dopo le nozze.Il matrimonio accelerato e gli schiaffi sin da subitoSecondo la ricostruzione di Mignogna, il matrimonio — celebrato nel 2009 — sarebbe stato accelerato da circostanze che lui stesso definisce oggi poco chiare. «Diversi episodi di aggressione fisica» emergono dal verbale, con l’uomo che parla esplicitamente di schiaffi ricevuti. Il rapporto di coppia, prosegue, si incrinò a tal punto che nel 2010 decise di lasciare la casa familiare, E trasferirsi da una sorella, in provincia di Salerno. Nelle sue dichiarazioni, Mignogna sottolinea come il legame coniugale fosse stato breve e tormentato. Appena sette-otto mesi di fidanzamento prima del matrimonio, una gravidanza che poi non ebbe seguito e che lui ritiene fosse «una messinscena per affrettare le nozze».La denuncia di Maria Rosaria BocciaLa versione di Mignogna – sentito come testimone lo scorso 19 ottobre – verrà certamente vagliata dagli inquirenti. Ma contribuisce a tratteggiare l’immagine di un’unione fragile. Intanto, contattata, Maria Rosaria Boccia si è limitata a ribattere di aver «già denunciato» il suo ex marito. Lo stesso Mignogna, invece, ha scelto di non aggiungere altro oltre a quanto verbalizzato: «Ho risposto a delle domande dei carabinieri a cui avevo l’obbligo di rispondere. Ormai è passato un anno e non vorrei aggiungere altro. Quello che c’è in quel verbale è quello che ho detto ed è firmato». A luglio i pm hanno inviato a Boccia un avviso di conclusione indagini, atto che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio.La vicenda giudiziariaLe parole di Mignogna si inseriscono in un quadro più ampio. Maria Rosaria Boccia è infatti al centro di un procedimento per stalking e lesioni nei confronti dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano. A luglio, l’attuale numero uno della Cultura ha denunciato «una profonda e ampia ferita lacera al cuoio capelluto», provocata — secondo l’accusa — da un graffio con le unghie durante un’aggressione. Già in passato, nel 2018, la donna era stata denunciata per comportamenti ritenuti persecutori da un altro ex compagno. Gli investigatori dell’Arma hanno messo in fila episodi e testimonianze, accostando le versioni di chi in tempi diversi avrebbe subito atteggiamenti simili. Il lavoro degli inquirenti punta ora a stabilire se le condotte contestate a Boccia rientrino in uno schema ricorrente.L'articolo L’ex marito di Maria Rosaria Boccia: «Picchiava anche me. E mi ha detto di essere incinta» proviene da Open.