Non decolla ancora la società da advisor che Matteo Renzi ha aperto da qualche anno e a cui ha in qualche modo associato prima il figlio Francesco (che fa il calciatore), poi gli altri due figli più giovani, Emanuele ed Ester. Si chiama Ma.re. adv. Srl ed è una società controllata al 100% dalla Ma.re. holding srl in cui l’ex premier ha il 70 per cento del capitale e i 3 figli ciascuno il 10 per cento. La società secondo l’oggetto sociale fa «consulenza, assistenza, prestazione di servizi, svolgimento di analisi, studi e ricerche dirette alle imprese» a largo raggio, aiutando operazioni industriali e finanziarie, conquiste di segmenti di mercato in Italia e all’estero, comunicazione di prodotto o di brand, organizzazione di eventi e «consulenza per le attività relazionali nonché per la realizzazione di piani di comunicazione integrata e per la ristrutturazione aziendale, anche attraverso l’individuazione di nuove opportunità di investimento e disinvestimento in diversi settori, ivi compreso quello editoriale e immobiliare»Dichiarazioni die redditi di Renzi milionarie, ma la società con i figli si ferma a 75 mila euroSe in questi settori negli ultimi anni il leader politico ha legato molti contratti esteri alla sua persona fisica, presentando tre super dichiarazioni dei redditi nel 2022 (2,5 milioni di euro), nel 2023 (3,2 milioni di euro) e nel 2024 (2,33 milioni di euro), alla società posseduta indirettamente con i figli ha lasciato davvero le briciole. La Ma.re. adv. ha infatti chiuso il 2024 con un fatturato di 75.002 euro, in netto calo anche rispetto ai 125 mila euro dell’anno precedente. Anche i guadagni da spartire si sono ridotti all’osso: erano 74.053 euro nel 2023, sono scesi a 4.757 euro al 31 dicembre 2024. Pochini rispetto alle ambizioni.Francesco Renzi, il figlio calciatore dell’ex premierLa svolta al business che può arrivare dalla norma anti-Renzi voluta nella manovra MeloniA mettere le ali al business di papà e figli potrebbe essere nel 2025 invece Giorgia Meloni. Il suo governo infatti ha inserito nella manovra 2025 quella che è stata subito ribattezzata come «norma anti-Renzi», perché vieta a parlamentari (esclusi quelli eletti all’estero), membri del governo e presidenti di Regione italiani di percepire «contributi, prestazioni o altre utilità erogati da arte di soggetti pubblici o privati extra Ue». Nel divieto c’è però una franchigia non superiore a 100 mila euro annui, vincolata però all’autorizzazione preventiva della istituzione a cui si appartiene. Se si supera quel tetto massimo l’eccedenza deve essere versata entro 30 giorni al bilancio dello Stato, altrimenti scatterebbe una sanzione di pari importo. Quel testo però sarebbe inapplicabile a società per azioni, cui sarebbe illegittimo il divieto di operare all’estero, ancora più se in presenza di altri soci. Facile pensare che i contratti di consulenza alla Ma.re. adv. di Renzi e figli siano destinati a lievitare fin dall’anno in corso.L'articolo Matteo Renzi è milionario, ma lascia poco alla società di consulenza con i figli che ora sperano nel boom di contratti dopo che la Meloni li ha vietati a papà proviene da Open.