di Adkhamjon Janobiddinov – TASHKENT. Il 25 e 26 agosto il re del Regno Hashemita di Giordania Abdullah ibn al-Hussein ha effettuato una visita di Stato nella Repubblica dell’Uzbekistan, inaugurando un nuovo capitolo nelle relazioni tra Giordania e Uzbekistan.I due paesi hanno instaurato relazioni diplomatiche nel 1993, ma condividono legami storici e sono legati ai valori islamici e culturali. Negli ultimi trent’anni Giordania e Uzbekistan hanno ampliato la loro cooperazione in ambito commerciale, culturale e umanitario. Tuttavia c’erano ancora molte opportunità inesplorate e la visita di Stato del re di Giordania ha svolto un ruolo fondamentale nel concretizzarle.Durante il primo giorno di visita il sovrano ha visitato i monumenti storici della città di Samarcanda, accompagnato dal presidente Mirziyoyev. Il primo complesso visitato dai leader è stato il complesso di Shah-i-Zinda, dove fu sepolto il cugino e compagno del Profeta Maometto. Il re di Giordania ha reso omaggio alla memoria di Qusam ibn Abbas e sono state recitate sure del Corano. Successivamente i capi di Stato hanno visitato il mausoleo di Amir Timur, dove è sepolto l’eroe nazionale dell’Uzbekistan. Durante la visita, la delegazione giordana ha appreso della politica di costruzione dello Stato di Amir Timur, del suo talento militare e delle relazioni diplomatiche con diversi Paesi. I leader hanno anche visitato la piazza Registan, simbolo culturale di Samarcanda.Al termine del primo giorno re Abdullah e il presidente Mirziyoyev hanno visitato il parco storico ed etnografico “Città Eterna”, nel centro turistico internazionale della città di Samarcanda, dove il sovrano ha potuto scoprire il patrimonio culturale, l’artigianato e le arti applicate del popolo uzbeko.Nel secondo giorno della visita di Stato si è tenuta la cerimonia ufficiale di benvenuto di fronte al Centro Congressi di Samarcanda, con la presenza di una guardia d’onore e l’esecuzione degli inni nazionali dei due Paesi da parte dell’orchestra militare. Successivamente i capi di Stato hanno potuto ammirare l’esposizione di prodotti uzbeki destinati all’esportazione. Tra questi medicinali, attrezzature mediche, fertilizzanti minerali, prodotti tessili, maglieria e gioielli, artigianato popolare, soluzioni informatiche e altri.Durante i negoziati i capi di Stato e di governo hanno concordato di ampliare ulteriormente la cooperazione in ambito commerciale, degli investimenti, culturale e umanitario. È stato inoltre sottolineato il sostegno reciproco alle iniziative nell’ambito delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica e di altre strutture internazionali.In totale sono stati firmati 15 documenti bilaterali, tra cui un accordo di cooperazione nel turismo; un accordo di cooperazione nell’istruzione superiore e nella ricerca scientifica; un accordo sull’istituzione di una Commissione mista intergovernativa per la cooperazione bilaterale tra i governi di Giordania e Uzbekistan; un accordo sull’esenzione dal visto; un accordo sulla promozione e la protezione reciproca degli investimenti; un protocollo tra i due Paesi sullo scambio anticipato online di informazioni sulla circolazione di merci e trasporti; un accordo sulla cooperazione in materia religiosa; un accordo sulla cooperazione in materia agricola; un accordo sull’estradizione.Dopo la firma degli accordi, Sua Maestà il Re Abdullah II ha conferito al Presidente dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev l’Ordine di Giordania “An-Nahda” e ha invitato il presidente a visitare la Giordania.Al termine della visita di Stato, il presidente dell’Uzbekistan e il re di Giordania hanno piantato un albero, che è diventato il simbolo dell’inizio di una nuova fase nelle relazioni uzbeko-giordane e dell’impegno dei leader a rafforzare l’amicizia tra i popoli dei due Paesi. Nel complesso, la visita di Stato del re di Giordania ha aperto un nuovo capitolo nelle relazioni tra Giordania e Uzbekistan, creando un’opportunità per un ulteriore sviluppo del commercio, del turismo, degli investimenti e di molti altri settori tra i due Paesi. Inoltre, questa visita di Stato dimostra anche il potenziale dell’Uzbekistan come partner per gli altri Stati arabi della regione.