Quante volte abbiamo avvolto un avanzo di cibo in un foglio di alluminio o in un pezzo di pellicola trasparente, senza nemmeno pensarci? Conservare gli alimenti è un gesto semplice, quotidiano, quasi automatico. Ma ciò che scegliamo per farlo ha un impatto reale, e spesso negativo. Alluminio e plastica alimentare sono materiali progettati per durare pochissimo: li usiamo una volta, poi li buttiamo. Il risultato? Una montagna di rifiuti usa e getta che, se mal gestiti, finiscono per inquinare il nostro pianeta.Oggi sempre più persone stanno cambiando abitudini, riscoprendo soluzioni naturali, sicure per la salute, efficaci e sostenibili. Tra queste, le pellicole alimentari riutilizzabili – conosciute anche come beeswax wrap o panni cerati – stanno vivendo un vero e proprio boom, non solo nelle case, ma anche online. Sui social, in particolare, sono diventate protagoniste di migliaia di post, tutorial e video che mostrano dove comprarle, realizzarle, usarle e prendersene cura.Hashtag come #beeswaxwrap e #zerowastekitchen spopolano su Instagram, TikTok e Pinterest, dove utenti da tutto il mondo condividono idee creative e versioni personalizzate di queste alternative ecologiche alla pellicola trasparente in plastica e alla carta stagnola. Oggi le pellicole cerate si trovano facilmente non solo online, grazie ad aziende specializzate, ma anche sugli scaffali di negozi di casalinghi eco-friendly, in molte erboristerie e nei mercatini artigianali locali, dove spesso vengono realizzate a mano con materiali naturali e tanta cura.Le beeswax wrap sono composte da tessuti in cotone spesso anche biologico impregnati di cera d’api (o, nelle versioni vegane, di cere vegetali), resina naturale e olio di jojoba, che le rendono modellabili, traspiranti e antibatteriche. Disponibili in tantissime fantasie e misure, sono perfette per avvolgere pane, merende o coprire piatti, portando un tocco di colore e sostenibilità in cucina. Molti brand, inoltre, si impegnano a utilizzare materiali certificati, imballaggi sostenibili e processi di produzione a basso impatto ambientale, rendendo questi panni un’opzione responsabile e di qualità per la conservazione degli alimenti. Una delle caratteristiche più apprezzate di questi prodotti è la loro durata: con la giusta cura, ogni pellicola può essere utilizzata per più anni.Si puliscono facilmente con acqua fredda e sapone delicato, evitando fonti di calore che potrebbero sciogliere la cera. E al termine del loro ciclo di vita, possono essere smaltite senza impatto sull’ambiente: sono infatti completamente biodegradabili e compostabili, perfette per chi desidera ridurre i rifiuti domestici in modo concreto. Ma il vero risparmio – anche economico – arriva con l’autoproduzione. Realizzare una pellicola alimentare riutilizzabile in casa è più semplice e divertente di quanto immagini. Un gesto creativo e sostenibile, perfetto per chi vuole dire addio a plastica e alluminio in cucina. Sono sufficienti pochi ingredienti, facilmente reperibili in erboristeria: la cera d’api (o una variante vegetale) per rendere il tessuto impermeabile e l’olio di jojoba, che conferisce flessibilità e morbidezza al panno.Si inizia recuperando uno scampolo di cotone da circa 40×40 cm: può essere tagliato da un vecchio lenzuolo, una camicia dismessa, un grembiule scolorito o da stoffe dimenticate in fondo a un cassetto.Il tessuto va sistemato su un foglio di carta forno della stessa dimensione, entrambi appoggiati su un tagliere o su un asciugamano, a protezione del piano di lavoro. Sulla superficie del tessuto si spargono uniformemente circa 15–20 grammi di cera d’api grattugiata e un cucchiaino di olio di jojoba. Si copre poi con un secondo foglio di carta forno, anch’esso riutilizzabile per le prossime lavorazioni all’infinito.A questo punto, si passa un ferro da stiro caldo, a temperatura media e senza vapore, effettuando movimenti lenti e regolari come per stirare una camicia. Il calore permette alla cera e all’olio di sciogliersi e impregnare il tessuto, rendendolo impermeabile, pieghevole e facilmente modellabile.In sintesi, gli strati da disporre sono i seguenti: alla base va un asciugamano, seguito da un foglio di carta forno. Sopra si posiziona il panno di cotone, su cui si distribuiscono la cera grattugiata e l’olio di jojoba. Infine, si copre tutto con un secondo foglio di carta forno, sul quale si passa il ferro da stiro per sciogliere e far penetrare uniformemente la cera nel tessuto.Una volta raffreddata, la pellicola cerata fai da te si stacca facilmente dalla carta forno ed è pronta all’uso dopo essere stata lasciata intiepidire all’aria per 10 minuti.Si può utilizzare per avvolgere una fetta di torta, un panino, la frutta tagliata, oppure per coprire le ciotole da tenere in cucina a temperatura ambiente o per la conservazione in frigorifero. Il bello? Dopo ogni utilizzo basta una sciacquata con acqua fredda e un po’ di detersivo ecologico. Si asciuga in un attimo ed è di nuovo pronta.L’unica accortezza è di lavare il panno cerato sempre con acqua fredda e poco sapone, evitando il calore che potrebbe sciogliere la cera. Il vantaggio? Enorme. Ogni pellicola autoprodotta può sostituire centinaia di metri di pellicola trasparente o alluminio nel corso di un anno. È una scelta che si fa una volta sola ma che si moltiplica giorno dopo giorno: meno rifiuti, meno spese, più salute. Con la stessa cura con cui si sceglie un ingrediente di qualità per una ricetta, scegliere come conservare il cibo è un atto politico e affettivo. Significa prendersi cura di ciò che mangiamo e dell’ambiente in cui viviamo.E in più, c’è qualcosa di profondamente gratificante nel creare con le proprie mani un oggetto utile e sostenibile.L'articolo Beeswax mania: ecco come fare in casa le pellicole riutilizzabili che spopolano su TikTok proviene da Il Fatto Quotidiano.