di Daniela Binello – Al 46mo Meeting di Rimini, la kermesse di Comunione e Liberazione nell’ultima settimana di agosto, la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola è stata la protagonista della penultima giornata d’interventi dal palco, replicando così a Mario Draghi che, nel suo speech (in apertura del primo giorno del Meeting) aveva definito l’Ue “spettatrice e marginale” nei confronti di Kiev.“Ue spettatrice su Ucraina? – chiosa Metsola – Kiev non sarebbe libera senza il sostegno europeo”. Un moto piccato da parte della 46enne nazionalista maltese, catapultata nell’Ue in ruoli apicali dal suo partito conservatore, membro del Ppe, ma carente a livello personale di un precedente background politico di una certa importanza. Con quella frase lei avrebbe voluto allargare il ragionamento, sostenere che l’Europa non è nata per essere spettatrice, né per diventarlo. Solo che mandarlo a dire a un veterano come l’ex presidente del Consiglio Draghi, che di Europa ne sa certamente più di lei, non fosse altro perché è stato il numero uno della Bce, non ha particolarmente ‘impressionato’ la platea assai pragmatica dei ciellini.Metsola spiega che “l’Europa non si è mai tirata indietro di fronte alla costruzione della cooperazione globale e nessun luogo lo dimostra meglio dell’Ucraina”. Aggiunge che “i negoziati di pace non sarebbero possibili senza gli sforzi costanti dell’Europa”. Ma i negoziati – la cruda realtà è sotto gli occhi di tutti – sono in stallo e se c’è stato qualche barlume interlocutorio per trovare un compromesso tra due nemici che si odiano, Putin e Zelensky, non è stato certo per merito dell’acume istituzionale dell’Unione.Ma la Metsola, che sembra arrivare da un altro mondo, spiega: “Abbiamo sempre spinto per una vera pace che nasca dalla capacità dell’Ucraina di restare forte. Non è solo per altruismo. E’ l’aspirazione dell’Europa a vivere libera. Nasce da qui la nostra richiesta di vere garanzie di sicurezza. Senza di esse tutto quello che otterremmo sarebbe solo il rinvio di un conflitto più sanguinoso”. Già.A questo punto del discorso la presidente dell’Europarlamento cambia registro. Ringrazia Meloni e Tajani “per il contributo determinante dell’Italia nel difendere i valori europei” e parte lancia in resta con gli slogan: ”Niente sull’Ucraina senza l’Ucraina e per far sì che ciò accada deve significare che nulla sull’Europa può essere deciso senza l’Europa. Lottiamo per l’Europa è il mio appello”. Una tiritera del tenore di “siamo leader, non follower, cambiamo o saremo irrilevanti”, mutuando gli aggettivi di Draghi per spronare l’Ue a darsi una mossa.Degli Stati Uniti Metsola dice che sono più complicati di un tempo e che se non vogliamo essere irrilevanti in definitiva il principio è semplice: “Dove possiamo semplificare dobbiamo farlo, dove occorre correggerci e adattarci alle nuove realtà dobbiamo farlo”. Quanto a Gaza ci rivela, come se avesse appena appresa la notizia, che c’è una situazione intollerabile e quindi: «Deve esserci una posizione forte del parlamento europeo. Vogliamo che le uccisioni cessino, che la sofferenza finisca, che gli ostaggi vengano rilasciati», conclude. Che dire di più? Sciorinato il rosario di banalità dal palco, Roberta Metsola è stata accolta a San Patrignano dall’europarlamentare Letizia Moratti, presidente della Consulta nazionale di Forza Italia, nonché co-fondatrice della comunità per il recupero dei tossicodipendenti fondata da Vincenzo Muccioli.