“Accolta malissimo, non mi sono sentita amata“: così parla di sé Paola Quattrini, attrice amatissima dal pubblico, in una lunga intervista al Corriere. Racconta di come, quando nacque, il padre Remo “scrisse sulla porta di casa: ‘Che fregatura! È nata la quarta femmina!’. E firmò: ‘il povero padre'”. E Quattrini spiega: “(A mio padre, ndr) non piaceva lavorare e, dato che nella nostra modesta casa, nel quartiere di San Saba a Roma, non circolavano tanti soldi, gli avrebbe fatto comodo un maschio. Era un tipo particolare, corteggiava le donne e raccontava bugie: un po’ faceva l’idraulico, un po’ il macellaio al Mattatoio e ricordo con orrore quando si presentava con il grembiule sporco di sangue di animali… Mamma si lamentava perché il marito stava sempre in giro e non portava i soldi a casa: quei pochi che guadagnava, chissà dove e con chi li andava a spendere… Per questo, posso affermare di aver rappresentato davvero la loro fortuna: ho cominciato a recitare, cioè a lavorare e a guadagnare, a 4 anni e lo stipendio lo portavo a casa io. In altri termini, la “fregatura” della figlia femmina è stata la loro salvezza, riuscendo a mantenere una famiglia senza alcun reddito”.La storia professionale di Quattrini parte da piccolissima, tanto che fu definita la Shirley Temple italiana. Racconta i suoi amori, il primo a 15 anni: “Vuole sapere di chi mi sono follemente innamorata a 15 anni? Di un gay! Era un divo dei fumetti. Anch’io, all’epoca, facevo i fotoromanzi. Lui era bellissimo, gli dicevo ‘voglio avere un figlio da te!’. Ma la mia solita sorella, più avveduta, mi sconsigliava, sospettava che il ragazzo avesse altre tendenze, non le sembrava il tipo giusto. Io reagivo stizzita: ma no, ma che dici?!”. E finì che “facemmo l’amore e poi… mi confessò la verità. Ne rimasi scioccata, talmente tanto che questa vicenda traumatica mi ha segnato nei miei successivi rapporti sentimentali. Sono quella delle situazioni estreme, cose normali nella vita me ne sono capitate poche”.Poi l’amore col marchese Antonio Gerini, il secondo matrimonio con Luciano Appignani, produttore cinematografico dal quale ha avuto la figlia Selvaggia: “Non è stato tanto facile essere all’altezza del mio ruolo materno: ero spesso in tournée, dunque non troppo presente. In una delle tante assenze, mi trovavo lontano da Roma, impegnata in uno spettacolo teatrale. La bambina aveva la febbre alta e dissi al produttore: pago la penale, torno a casa. E quella sera, stando accanto alla piccola, la febbre le passò“. Oggi è nonna di “due meravigliosi nipoti” e quando le viene chiesto perché si definisce “un po’ matta”, risponde senza indugi: “Lo sono stata in parecchie occasioni… Per esempio, credo di poter affermare che da giovane ero molto bella, ma non mi piacevo. Ero convinta di avere delle brutte labbra e, da vera matta, mi sono fatta tremila punturine di botox: ho tormentato la mia bocca, per averla uguale a tante altre bocche. Consiglio alle ragazze di non massacrarsi il viso, di accettare la propria diversità, perché è proprio la diversità che fa la bellezza”. Il lavoro, per Quattrini, non si ferma e oggi è in tournée con Le fuggitive: Thelma e Louise, assieme a Gaia De Laurentiis: “Io, più anziana, sono Claude, una vedova che scappa da una casa di riposo. Gaia è Margot, che scappa dai conflitti familiari. Io felice e libera di testa, lei pentita e confusa. Tra noi, nasce una tenera amicizia”.L'articolo “Mi sono fatta tremila punturine di botox: ho tormentato la mia bocca. Oggi dico alle ragazze di non farlo. Il mio primo ragazzo? Facemmo l’amore e poi mi disse che era gay”: parla Paola Quattrini proviene da Il Fatto Quotidiano.