Doveva essere l’ultima serata di vacanza in compagnia della famiglia prima di lasciare la sua Napoli. E invece, Raffaele Di Giacomo, 47 anni, ingegnere che vive e lavora a Milano, è dovuto rimanere nel capoluogo campano, con il naso e uno zigomo fratturato, all’ospedale Cardarelli. Ferite provocate dalla violenza cieca di una baby gang che – il danno oltre la beffa – lo ha accerchiato dopo che Di Giacomo ha provato a soccorrere un ragazzino caduto dallo scooter.La caduta in scooter e l’aggressioneEra martedì 26 agosto, intorno alle 23, a Fuorigrotta, periferia Nord di Napoli. Di Giacomo, conosciuto come Lello, aveva appena cenato con la madre e il fratello in una pizzeria di Bagnoli. Poi, al volante della sua auto, stava riaccompagnando la madre a casa insieme ai suoi due figli di 10 e 14 anni. «Avevo rallentato per lasciar passare alcuni pedoni, proprio in quel momento, dietro di me sopraggiungevano alcuni scooter guidati da giovani senza casco. Non sono riusciti a fermarsi e uno di loro è caduto», racconta dal letto dell’ospedale in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno. Da lì, d’istinto, Di Giacomo scende dall’auto per soccorrere il giovane a terra, ma invece del ringraziamento inizia il pestaggio. «Mi sono trovato aggredito con violenza da lui e da un gruppo di suoi amici, che hanno iniziato a colpirmi con calci, pugni e persino con i caschi. Ero a terra, davanti a numerosi testimoni, mentre altri ragazzi hanno intensificato l’aggressione». Almeno una dozzina i partecipantiIl branco si è via via accresciuto, arrivando a contare una dozzina di partecipanti. Il tutto sotto gli occhi dei clienti del Mc Donald poco distante. Trasportato al Cardarelli, l’ingegnere ha riportato fratture multiple al naso e allo zigomo, oltre a traumi diffusi: «Sono in attesa di ulteriori accertamenti ma sono vivo. Ma mi domando con amarezza: “Cosa racconterò ai miei figli riguardo al valore del soccorso e della legalità?”. Come spiegare che chi presta aiuto viene punito? È possibile che in una città come Napoli, che da anni difendo dai pregiudizi vivendo ormai a Milano, episodi del genere possano accadere sotto gli occhi delle istituzioni».ll fratello: «Napoli sotto coprifuoco delle baby gang»Di Giacomo è fratello di Sergio Lomasto, consigliere della X Municipalità in quota M5s. «Pochi minuti dopo averci salutati ho ricevuto la telefonata di mia madre: ‘hanno aggredito Lello’. Quando sono arrivato, c’erano la polizia e un’ambulanza. Mio fratello ha tre fratture scomposte al naso e uno zigomo lesionato. E i miei nipoti sono sotto choc: il più piccolo non smetteva di piangere. Il paradosso è che dobbiamo dirci fortunati che non sia andata peggio, che non sia spuntato fuori un coltello», racconta. Lomasto denuncia una situazione già segnalata più volte: «È inimmaginabile che i cittadini debbano temere di uscire dopo le 21, quasi costretti a vivere sotto “coprifuoco” imposto dalle baby-gang».L'articolo Napoli, soccorre un ragazzo caduto in scooter, ma viene pestato da una baby gang davanti ai figli: «La gente ha paura di uscire dopo le 21» proviene da Open.