“Questa sfida è enorme, ma insieme possiamo renderla possibile”. Stefano Rebora, che da oltre trent’anni con Music for Peace porta avanti interventi umanitari internazionali in zone di guerra e povertà, riassume così lo spirito della mobilitazione partita a Genova. In cinque giorni dovranno essere raccolte e imballate quaranta tonnellate di generi alimentari destinati alla popolazione di Gaza. A spingere la raccolta anche l’adesione del Collettivo autonomo dei lavoratori portuali (Calp), che insieme all’organizzazione umanitaria prenderà parte alla delegazione italiana della Global Sumud Flotilla, la missione navale che riunisce imbarcazioni da tutta Europa dirette verso la Striscia.Oltre al cooperante Stefano Rebora, nell’equipaggio di una delle barche a vela che da Genova si uniranno alla missione di solidarietà e denuncia ci sarà José Nivoi, sindacalista Usb mare e porti e portavoce del Calp, che in questi anni ha contrastato il traffico di armi nel porto di Genova. Le imbarcazioni in partenza dal capoluogo ligure raccoglieranno attivisti da altre regioni del Nord Italia, per poi muoversi il 30 agosto per ricongiungersi alle altre unità a Catania.La raccolta prosegue ogni giorno, dalle 9 alle 21, nella sede di Music for Peace in via Balleydier. Vengono richiesti solo alimenti di base con scadenza non anteriore ad agosto 2026: farina, riso, pasta, zucchero, biscotti, pomodori pelati, legumi in latta, miele o marmellata e tonno. Ogni confezione deve essere integra e di piccolo formato, da mezzo chilo a un chilo, per agevolare l’assemblaggio dei pacchi famiglia.“Alla chiamata della Freedom Flotilla abbiamo risposto assolutamente sì – spiega Rebora – perché non possiamo abbandonare Gaza. Siamo presenti lì dal 2009 e negli ultimi mesi più volte ci è stato rifiutato l’ingresso. La nostra missione è supportare i civili, rifornirli non solo di cibo, ma di ciò che è necessario a vivere. Questo deve essere un diritto garantito anche in tempo di guerra”.Nivoi lega la scelta al percorso sindacale e politico del collettivo: “Abbiamo risposto perché per noi la differenza la fa chi pratica la solidarietà. L’abbiamo dimostrato con i blocchi delle armi dirette a Israele e ora saliamo a bordo per un ulteriore atto di solidarietà attiva. Non vogliamo essere complici dei massacri che subisce la popolazione palestinese”.Già nella prima giornata di promozione dell’iniziativa in solidarietà a Gaza la risposta dei genovesi è stata consistente. La partenza delle imbarcazioni, questo sabato, verrà accompagnata da eventi pubblici di sensibilizzazione. Intanto, tra i genovesi gira un messaggio WhatsApp che rilancia l’appello di Music for Peace e Calp per la raccolta. A renderlo significativo è la sua diffusione oltre i circuiti abituali dell’attivismo: oltre ai ‘consueti’ ambienti della sinistra radicale, del sindacalismo di base, dei pacifisti e gli scout, anche il Partito democratico fa suo l’appello alla raccolta e lo diffonde con un comunicato firmato da Simone D’Angelo e Davide Natale: “Sosteniamo con forza questa mobilitazione che porta un aiuto concreto a chi vive una situazione di emergenza umanitaria, e richiama l’attenzione internazionale sul dramma del genocidio in Palestina, la forza di questa iniziativa dipende dall’unità, dalla generosità e dall’impegno di tutti noi”.L'articolo Genova, 40 tonnellate di aiuti per Gaza: Music for Peace e portuali nella Flotilla internazionale proviene da Il Fatto Quotidiano.