Gaza. La strage di giornalisti: chi sono

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Il cameraman che ha mostrato i bambini scheletrici agli israeliani, la giornalista che ha scritto una lettera-testamento al figlio: chi sono i 5 giornalisti uccisi nel raid all’ospedale Nasser.di Cristina Rossi / Dire * – Dopo la condanna internazionale all’ennesimo attacco contro un ospedale a Gaza, in cui hanno perso la vita 20 persone, tra cui 5 giornalisti, arrivano le ‘scuse’ del premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Israele esprime profondo rammarico per il tragico incidente avvenuto oggi all’ospedale Nasser di Gaza. Israele apprezza il lavoro dei giornalisti, del personale medico e di tutti i civili. Le autorità militari stanno conducendo un’indagine approfondita. La nostra guerra è contro i terroristi di Hamas. I nostri obiettivi legittimi sono sconfiggere Hamas e riportare a casa i nostri ostaggi”.Intanto le immagini del doppio raid, dove si vedono alcune delle vittime ancora in vita, impegnate a riprendere quello che stava succedendo, stanno facendo il giro del mondo.In serata, la notizia che il bilancio delle vittime degli operatori dell’informazione uccisi oggi, lunedì 25 agosto, a Gaza è salito a 6: “Un sesto giornalista, Hassan Douhan, è stato ucciso dal fuoco israeliano nella zona di Al-Mawasi a Khan Yunis, secondo il Sindacato dei giornalisti palestinesi e l’Ospedale Nasser, riporta al-Jazeera.I cinque cronisti che hanno perso la vita nel raid al complesso medico Nasser a Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, erano tra le poche voci ammesse a raccontare cosa sta succedendo nella Striscia, dato che Israele, apprezzerà anche il lavoro dei giornalisti, ma non permette, dall’inizio degli attacchi, agli operatori dell’informazione internazionali di entrare dentro i confini e dall’inizio del conflitto, di quelli ‘ammessi’, perché palestinesi, ne sono stati uccisi quasi 200.I reporter uccisi oggi sono Hussam al-Masri, Mariam Abu Daqqa, Moaz Abu Taha, Ahmed Abu Aziz e Mohammad Salama, una donna e quattro colleghi uomini che collaboravano con le principali agenzie e testate internazionali.“Figlio mio, tutto ciò che ho fatto era per te. Sii felice e brillante Ghaith, cuore e anima di tua madre, ti chiedo di non piangere per me, ma di pregare per me, così che io possa restare serena”: queste le parole con cui inizia la lettera-testamento di Mariam Abu Dagga, giornalista e fotografa freelance, collaborava anche per l’Associated press, uccisa oggi a 33 anni, nel raid sull’ospedale di Gaza oggi. Mariam sapeva cosa rischiava, aveva mandato il figlio 12 enne lontano, al sicuro, da alcuni parenti negli Emirati Arabi. Tra le ultime foto pubblicate dall’Ap, spiccano quelle dei bambini gravemente denutriti ricoverati nell’ospedale Nasser. “Quando crescerai, ti sposerai e avrai una figlia, chiamala Mariam come me”, è stato il suo ultimo desiderio.Mohammad Salama, fotoreporter e cameraman, ha perso la vita durante l’attacco. A confermarlo è al Jazeera, testata per cui lavorava. «Al Jazeera Media Network condanna, nei termini più forti possibili, questo orribile crimine commesso dalle forze di occupazione israeliane, che hanno preso di mira e assassinato direttamente i giornalisti nell’ambito di una campagna sistematica per mettere a tacere la verità», a affermato l’emittente in una nota. E’ il decimo giornalista che l’emittente del Qatar ha perso a Gaza, durante questi ventidue mesi di guerra.Un portavoce della Reuters ha dichiarato: «Siamo sconvolti nell’apprendere della morte del collaboratore della Reuters Hussam al-Masri e delle ferite riportate da un altro dei nostri collaboratori, Hatem Khaled, negli attacchi israeliani all’ospedale Nasser di Gaza di oggi”. l Sindacato dei giornalisti palestinesi ha dato notizia della morte di altri due giornalisti: Moaz Abu Taha e Ahmad Abu Aziz. Secondo l’Afp, Abu Taha aveva collaborato con alcuni organi di stampa palestinesi e internazionaliDue settimane fa Muaz Abu Taha aveva tenuto la telecamera sulla spalla mentre si muoveva tra le corsie del Nasser, collegato in diretta con due giornalisti di Haaretz, quotidiano israeliano che ha così documentato la tragedia nell’ospedale, le immagini dei bambini scheletrici, ha raccolto le cartelle cliniche che provano la malnutrizione di almeno cinquanta piccoli.L’uccisione dei cinque giornalisti avviene appena due settimane dopo l’uccisione del giornalista di Al Jazeera Anas al-Sharif, insieme a quattro suoi colleghi, davanti all’ospedale al-Shifa di Gaza City.* Fonte: agenzia Dire.