L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro deve essere sottoposto a una vigilanza costante da parte della polizia per evitare una sua possibile fuga prima del processo per il tentato golpe del 2022. È quanto ha stabilito Alexandre de Moraes, giudice della Corte Suprema Federale (STF) del Brasile, dopo una lettera della Polizia federale che chiedeva l’aumento della sorveglianza sull’ex presidente.Bolsonaro indossa un braccialetto elettronico per controllarne gli spostamenti da metà luglio e da inizio agosto si trova agli arresti domiciliari per la sua “reiterata inosservanza delle misure precauzionali”, ma queste misure non sono considerate sufficienti. Con l’avvicinarsi delle fasi finali del processo, il “rischio di fuga” del leader populista viene ritenuto sempre più concreto. La polizia brasiliana sostiene persino di aver trovato sul cellulare dell’ex presidente una lettera risalente al 2024, due giorni dopo che gli era stato sequestrato il passaporto nell’ambito delle indagini, in cui chiedeva asilo politico al presidente dell’Argentina, Javier Milei. Il giudice Moraes ha quindi ritenuto concreto il rischio che Bolsonaro possa fuggire prima del processo per il quale rischia fino a 40 anni di carcere. Secondo quanto stabilito del giudice, la polizia dovrà sorvegliare la villa dell’ex presidente a Brasilia 24 ore su 24 per controllare che rispetti le misure cautelari. Morales però ha sottolineato che gli agenti dovrebbero essere dislocati “con discrezione”, senza entrare nell’abitazione o disturbare il quartiere.Il 2 settembre dovrebbe iniziare il processo a carico di Bolsonaro, accusato, insieme a sette dei suoi più stretti collaboratori, di aver tramato un colpo di Stato dopo la sconfitta elettorale contro l’attuale presidente Luiz Inácio Lula da Silva alle elezioni nel 2022. Secondo l’accusa, il leader populista di destra non solo era a conoscenza del piano, ma lo ha anche guidato ed articolato. Il processo nei confronti del leader populista è stato commentato dai politici di tutto il mondo. Donald Trump lo aveva definito “una vergogna internazionale” e “una caccia alle streghe” e i nuovi sviluppi del caso hanno attirato l’attenzione anche di alcuni politici europei. Dominik Tarczyński, del gruppo dei conservatori europei di cui fa parte Fratelli d’Italia, ha inviato una lettera ai vertici dell’Unione europea per chiedere di imporre un pacchetto di sanzioni contro il giudice Moraes. Tra i firmatari della missiva, anche il capo delegazione del partito della premier, Carlo Fidanza.“Il partito di Giorgia Meloni va all’attacco dei giudici anche all’estero, non soddisfatta di voler mettere sotto controllo la magistratura in Italia, oggi chiede sanzioni per il giudice supremo federale brasiliano Alexandre de Moraes. È scritto in una lettera inviata a Metsola e firmata da Carlo Fidanza, in cui si accusa il giudice di violare i diritti umani e di essere attentatore alla democrazia in Brasile”, ha commentato in una nota Angelo Bonelli, deputato Avs. “Questo perché il giudice De Moraes sta processando l’ex presidente Jair Bolsonaro per tentato colpo di Stato, per sovvertire le elezioni democratiche che hanno portato alla vittoria Ignacio Lula da Silva. De Moraes è stato sanzionato da Trump, lui che ordinò l’assalto a Capitol Hill, ora vuole difendere Bolsonaro che tentò un golpe” ha aggiunto Bonelli. Il deputato ha attaccato la destra italiana, definendo preoccupante il tentativo di “sottomettere l’autonomia della giustizia al volere politico”, descritto da Bonelli come “l’anticamera della dittatura”. “La leader di FdI, Meloni, deve chiarire subito per quali motivi ha deciso di attaccare la magistratura brasiliana difendendo chi ha responsabilità gravi nel tentato golpe in Brasile, in quali legami abbia con Bolsonaro e la sua rete di estrema destra internazionale”, ha concluso, definendo la richiesta di sanzioni a Moraes un attacco alla sovranità del popolo brasiliano.L'articolo L’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro sarà sottoposto a vigilanza costante: “Rischio di fuga concreto” proviene da Il Fatto Quotidiano.