Irene Pivetti aveva la metà degli anni che ha oggi quando fu eletta presidente della Camera. E adesso non ha i soldi per mangiare, dice in un’intervista a Il Giornale. Nella quale sostiene di aver fatto le pulizie per sbarcare il lunario e di aver mangiato alle mense dei poveri. Pivetti è stata condannata a quattro anni di carcere per evasione fiscale e autoriciclaggio. Per una storia di finte vendite di Ferrari in Cina. Ed è in attesa di processo per una vicenda di mascherine importate dalla Cina durante la pandemia. «Mi hanno distrutto l’immagine, tolto la credibilità che mi ero costruita e annientata economicamente. Sequestrati tutti i conti correnti», dice lei a Hoara Borselli.«Non avevo i soldi per mangiare»«Non mi vergogno a dire che non avevo i soldi per mangiare. Non sapevo come andare avanti. Ho venduto tutto quello che potevo ai rigattieri, anche i regali di nozze. Durante il periodo del lockdown per Covid erano chiusi e capitava di non riuscire a fare la spesa», aggiunge. Per questo, dice, è andata «a ritirare i pacchi con cibo in scatola e lattine alla Caritas di San Vincenzo. Poi ho trovato una cooperativa di ex detenuti, la Mac Servizi, in uno scantinato. Mi sono messa a lavorare per loro». Inizialmente faceva le pulizie: «Ho iniziato come volontaria, e poi mi hanno riconosciuto uno stipendio di mille euro al mese. Quando l’ho ricevuto non potevo crederci… Finalmente avevo i soldi per mangiare».Un’esperienza straordinariaSecondo Pivetti è stata un’esperienza «straordinaria. Sarò sempre riconoscente a loro che mi hanno teso una mano in un momento in cui tutti la ritraevano. Ero diventata come appestata. Nessuna azienda accettava che facessi consulenza. La politica sparita. Mi sono ritrovata completamente sola senza sapere come tirare avanti». Parla delle accuse nei suoi confronti: «Qualunque innocente che finisce sotto accusa pensa: un complotto. Quando ti fanno come hanno fatto a me e a tanti altri, la tua vita è finita. Diventi il nulla, sbattuta completamente fuori dalla società civile, privata di ogni tipo di diritto. Diventi nuda senza difesa alcuna. Ma io penso che non sia un complotto».La macelleria giudiziariaDi più: per la presidente della Camera «la macchina giudiziaria ciclicamente è una macelleria. È più predisposta a fare sacrifici umani che a cercare la verità. Poi ci sono magistrati, avvocati, pm, che eroicamente servono la giustizia. E poi ci sono i cattivi magistrati. E ci sono i magistrati che si barcamenano. Ma il problema non sono loro. È la macchina. È una macchina fatta per ruzzolare e tirar giù con sé le vite degli altri. Ti riempiono di botte, tu non puoi rispondere. Sei completamente impotente. Qualunque cosa dici sarà usata contro di te. Nei documenti giudiziari si scrivono cose incredibili, offensive, illogiche, false. Non ce l’hanno con me: è la macchina fatta così».La prigioneSul rischio di finire in galera invece vede «due possibilità: una, potrei finire dentro. Ingiustamente. E devo arrivarci preparata. La seconda possibilità è che il processo non finisca mai. Potrebbe durare più della mia vita biologica. E allora ho deciso di non aspettare per tornare alla vita. Devo vivere oggi». Però nota che ora in politica sono state «finalmente sdoganate le donne. Sono molto contenta che Giorgia Meloni sia presidente del Consiglio. Sta lavorando molto bene». E se le dovessero offrire un incarico possibile lo rifiuterebbe? (Ride… non risponde).L'articolo Irene Pivetti dopo la condanna: «Non avevo soldi per mangiare, ho fatto le pulizie per sopravvivere» proviene da Open.