Lun, 25 Ago 2025Durante la trattativa i club hanno insistito per abbassare il prezzo, richiamandosi alla Legge Stadi, che attribuisce proprio al Comune le spese di bonifica.DiRedazioneCondividi l'articoloLo stadio di San Siro (Foto: Nicolo Campo / Insidefoto)Palazzo Marino prevede di incassare circa 160 milioni di euro dalla cessione dello stadio di San Siro e delle aree circostanti, secondo gli ultimi dettagli dell’intesa raggiunta con Inter e Milan. Una cifra inferiore rispetto alla stima dell’Agenzia delle Entrate, che aveva valutato il complesso 197 milioni. La differenza di circa 30 milioni – spiega La Repubblica – sarebbe legata ai costi di bonifica e ad alcune spese accessorie a carico del Comune. Durante la trattativa i club hanno insistito per abbassare il prezzo, richiamandosi alla Legge Stadi, che attribuisce proprio al Comune le spese di bonifica. Per evitare che l’intero importo gravi su Palazzo Marino (visto che le prime stime parlano di un costo ben superiore ai 30 milioni), è stata inserita una clausola che impone anche alle squadre di partecipare agli oneri, fissando un tetto massimo a carico dell’amministrazione. Un’ipotesi già emersa a luglio, ma che ora dovrà essere approvata dal Consiglio comunale, chiamato a votare la delibera entro fine settembre. Il nodo centrale resta quello del prezzo di vendita: la congruità della valutazione è infatti al centro di verifiche da parte della Procura e della Corte dei conti. Non sarà quindi un passaggio semplice in aula. Come contropartita, però, al Consiglio sarà lasciata libertà di decidere la destinazione delle risorse ottenute dalla vendita. Tra le ipotesi circolate nei mesi scorsi, l’investimento nello sport e negli impianti cittadini, come la riqualificazione delle piscine comunali chiuse da tempo e al centro di frequenti proteste estive. Per il Pd, al di là della cifra, conterà che la delibera garantisca i “paletti” già fissati dal Consiglio comunale durante il dibattito sul nuovo stadio: più verde pubblico distanza di sicurezza dalle abitazioni interventi per la riqualificazione del quartiere San SiroI democratici chiedono inoltre garanzie per evitare una rivendita immediata dell’impianto da parte delle società. La discussione dovrebbe iniziare a inizio settembre, con la convocazione di commissioni consiliari ad hoc. Al momento nella maggioranza si contano almeno sei contrari alla vendita, con possibili ulteriori defezioni, mentre resta incerta la posizione del centrodestra, diviso tra voto favorevole e astensione. Sul fronte politico, la pratica resta nelle mani della vicesindaca Anna Scavuzzo, attualmente responsabile ad interim dell’Urbanistica: la sua permanenza potrebbe protrarsi finché non si chiuderà la questione San Siro, visto che un successore arriverebbe a partita già iniziata. Tuttavia, l’esito dipenderà anche dalle indagini giudiziarie in corso. Se dovessero emergere irregolarità, l’intero dossier verrebbe rimesso in discussione. I comitati cittadini, come quello guidato da Luigi Corbani (“Sì Meazza”), hanno già depositato diversi esposti. Oltre al tema del prezzo, resta aperta anche la questione del vincolo storico: secondo il Comune scatterebbe il 10 novembre, ma la Procura sta verificando se non sia già attivo, basandosi su alcune foto del 1955. Developed by 3x1010