“Mio figlio autistico condannato a essere inabile, lotta ogni giorno. Per Sanremo ho un’idea rivoluzionaria”: Elio si racconta

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“Bisognerebbe garantire a tutti quelle terapie comportamentali che portano questi ragazzi a parlare, leggere e scrivere, avere degli amici. Mia moglie si è dedicata totalmente a lui per dargli un futuro”. Così Stefano Belisari, in arte Elio, parla del figlio Dante, autistico (“era stato condannato a essere inabile” dice al Corriere della Sera) e di tutte quelle persone che sperimentano questa condizione. “E ci terrei a salutare da queste pagine le altre mamme di figli autistici: la loro vita è una battaglia, ogni giorno devono trovare la forza di andare avanti. Il Concertozzo è nato per fare informazione e smuovere le istituzioni”.Dante non è l’unico figlio del musicista. Ulisse è il suo gemello: “In famiglie come la mia i fratelli sono un po’ le vittime, bisogna dare loro moltissime attenzioni” spiega Elio, che proprio per sensibilizzare su queste tematiche ha ideato il Concertozzo, già alla quarta edizione.Nel corso dell’intervista il 64enne, che dal 28 agosto sarà nelle sale con la commedia “Tutta colpa del rock”, parla anche di temi più leggeri, dai suoi look fino a Sanremo. Sulla questione estetica spiega: “Le sopracciglia sono l’unica cosa rimasta come prima, si sono imbiancate appena. Inizialmente era un gioco spontaneo, oggi che è più organizzato non posso fare a meno di stilisti e truccatori“, mentre sul Festival (“Improbabile che gli Elio e le Storie tese torneranno mai a Sanremo” dice) propone con ironia le proprie idee per un’eventuale conduzione: “Innanzitutto un Festival senza canzoni, perché ormai contano più gli ospiti e gli intermezzi: con un QR code si scaricano e ascoltano i pezzi a casa mentre in tv si chiacchiera con gli invitati e con Fiorello, che è immancabile. Poi sorteggerei gli abbonati e farei cantare i pezzi, sempre d’autore, con l’autotune così non stonano. Due vantaggi: la Rai risparmia perché non deve chiamare i grandi nomi e la serata finisce prima. Idee che non passeranno mai”.A proposito della band, nel 2017 è stato anunciato lo scioglimento, ma l’attività live continua. Si tratta solo di uno scherzo? “Le band fanno così perché l’addio tira moltissimo” ammette. “Per noi, la prima reunion non ha avuto l’eco dello scioglimento. Difatti abbiamo in calendario un ri-scioglimento. I nostri maestri sono i Pooh, che hanno fatto una tournée epocale per salutare, in cui piangevano tutti, e sono ancora in giro che suonano”.L'articolo “Mio figlio autistico condannato a essere inabile, lotta ogni giorno. Per Sanremo ho un’idea rivoluzionaria”: Elio si racconta proviene da Il Fatto Quotidiano.