Picchiava la moglie per i motivi più banali, la costringeva ad avere rapporti sessuali con sconosciuti e la obbligava a fare orari massacranti nell’azienda di concimi per cui lavorava anche se era incinta. Un uomo di 67 anni, già colpito da una condanna penale di due anni e mezzo per maltrattamenti e lesioni, è stato condannato dal tribunale civile a risarcire la ex moglie con 320mila euro. Una maxi multa che il tribunale di Lecce ha spiegato sottolineando quanto le condotte violente dell’uomo salentino abbiano inciso sullo stato depressivo «stabilizzato e non più suscettibile di miglioramenti» della donna.Le botte davanti ai figli e il giro di scambistiLe violenze sono andate avanti per sei anni dal 2003 al 2009, dal giorno del loro matrimonio a quando la donna ha deciso di uscire di casa e tornare a vivere con i genitori. L’uomo non le dava tregua nemmeno quando era in dolce attesa, anzi la picchiava e la feriva pure di fronte ai figli. L’aveva obbligata a entrare in un giro di scambisti e quindi a consumare rapporti con persone che mai aveva visto e con cui non aveva alcuna intenzione di intrattenere nessun tipo di relazione. Tra i primi ad accorgersi il regime di oppressione erano stati i familiari della donna, che avevano notato lividi e tagli sul suo corpo.La depressione e la connessione con le violenze: «Ha perso la sua identità personale»A collegare la situazione tra le mura domestiche alla condizione di salute mentale è la consulenza medico-legale su cui i giudici hanno fatto affidamento. Le violenze dell’ex, infatti, avrebbero causato nella vittima una «perdita della propria individualità, della possibilità di autodeterminarsi (anche nel ruolo di madre), assecondando i propri bisogni e la propria identità personale». Una condizione che si è protratta nel tempo fino a oggi, sedici anni dopo l’uscita di casa, tanto che la donna «appare fortemente provata dalla perdita di progettualità di vita personale, familiare e sociale». L'articolo Costringeva la moglie a fare sesso con sconosciuti e a lavorare nei campi incinta: dovrà risarcirla di 320mila euro proviene da Open.