I “Big Five” non bastano più: un nuovo studio svela tratti nascosti della personalità

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Per quasi quarant’anni, il modello dei “Big Five” — ossia apertura mentale, coscienziosità, estroversione, amicalità e nevroticismo — ha imperato come paradigma principale nella psicologia della personalità. Organizzato secondo una logica top-down, ha fornito una lente stabile per descrivere e predire atteggiamenti e comportamenti.Un nuovo studio guidato da Alexander Christensen dell’Università Vanderbilt ha applicato un approccio innovativo: la Taxonomic Graph Analysis (TGA) applicata all’IPIP-NEO, utilizzando 300 item su ben 149.337 partecipanti. Questo metodo ha permesso di ricostruire emergenti strutture della personalità partendo dai singoli item, anziché imporre a priori il modello a cinque fattori.Oltre i Big Five: un modello innovativo riscrive lo studio della personalitàIl risultato? Una struttura gerarchica a tre livelli composta da 28 facet, 6 tratti e 3 meta-tratti. Tra questi, tre tratti — sociabilità, integrità e impulsività — non erano contemplati nei Big Five; mentre il nuovo meta-tratto emerso è definito disinibizione.Non è l’unica critica recente: studi condotti in ambienti non-WEIRD (ossia paesi non occidentali, non istruiti, non industrializzati e non democratici) mostrano che le scale dei Big Five spesso non superano i test di validità in questi contesti. La misurazione diventa meno affidabile, rivelando limiti culturali del modello.Il Big Five non è l’unico modello in circolazione: alternative come l’HEXACO (che include l’onestà–umiltà) e il “Modello dei Cinque Alternativi” di Zuckerman, che enfatizza più aspetti comportamentali come aggressività o impulsività, esistono da tempo e sottolineano che la personalità è vasta e complessa.Una finestra parziale della personalità realeUn’altra critica riguarda il modo in cui si misurano questi tratti: le autovalutazioni (self-report) forniscono solo una finestra parziale della personalità reale. Altri metodi — osservazioni, misure biologiche, report esterni — rivelano che la personalità è un costrutto complesso, non riducibile al solo “ciò che pensiamo di essere”.Il TGA non è solo teoria: la sua struttura data-driven promette di rivoluzionare anche il modo di classificare i disturbi psicologici. Ad esempio, potrebbe riformulare il modo in cui comprendiamo i legami tra ansia e depressione, favorendo diagnosi più precise e personalizzate.I Big Five continuano a essere un modello solido e largamente valido in contesti specifici (come dimostrato anche nei campioni spagnoli); tuttavia, nuovi metodi e scoperte invitano a considerarli come parte di un quadro più ampio e sfaccettato. La personalità è ‘oltre i Big Five’: inclusiva di nuove dimensioni e interpretabile meglio mediante approcci integrativi.Foto di Gerd Altmann da PixabayLeggi l'articolo completo su: I “Big Five” non bastano più: un nuovo studio svela tratti nascosti della personalità - Articolo originale di: Focustech.it