Entra in funzione la prima funivia al mondo per le mele

Wait 5 sec.

AGI - La raccolta delle mele, iniziata in questi giorni nelle valli trentine di Non e Sole, entrerà nella storia. Merito di un “gioiello tecnologico” destinato a segnare il futuro della frutticoltura italiana e non solo. Ora, infatti, le mele appena colte possono essere trasportate in funivia: ha infatti compiuto il suo primo viaggio l’avveniristico impianto a fune ideato da Melinda per collegare una delle sale di lavorazione con le celle ipogee nel cuore della miniera di Rio Maggiore, a 900 metri dall’ingresso delle cave, a circa 575 metri sul livello del mare. “La nuova Funivia delle Mele del Consorzio Melinda è un esempio di come i fondi del PNRR possano rendere le aziende protagoniste della transizione energetica senza considerarle nemiche dell’ambiente”, ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. “Questo investimento si affianca a quello dell’uso delle cave vuote per stoccare i frutti raccolti e consentirà di risparmiare migliaia di viaggi in camion, di abbassare significativamente le emissioni di CO2, di non consumare suolo e di migliorare gli standard di sicurezza per i lavoratori. Lo Stato è al fianco delle eccellenze italiane e di chi le produce. L’opera è un ottimo esempio di lavoro di squadra 100% Made in Italy”.Finanziata in parte dal programma europeo Next Generation EU – che ha coperto il 40% dell’investimento – l’opera è il primo impianto al mondo a fune dedicato al trasporto di frutta. Un progetto 100% Made in Italy, realizzato dal Consorzio Melinda con la collaborazione del gruppo Leitner, leader internazionale nell’impiantistica a fune, insieme a maestranze locali.“Quest’opera rappresenta per noi agricoltori un grande motivo di orgoglio – sottolinea Ernesto Seppi, presidente di Melinda e APOT – e riteniamo possa esserlo anche per le Istituzioni, a partire dal Ministero dell’Agricoltura. La Funivia delle Mele è un esempio virtuoso di risorse del PNRR ben investite ma anche un ulteriore elemento che arricchisce un percorso di sostenibilità che il nostro Consorzio ha avviato già molti anni fa, adottando con visione e tempismo soluzioni concrete come l’impiego esclusivo delle energie rinnovabili, l’uso dell’irrigazione a goccia per garantire il risparmio idrico nei campi e il ricorso alla frigoconservazione naturale nelle celle ipogee”.La nuova infrastruttura, inoltre, garantisce migliori condizioni di sicurezza per il personale impegnato nel lavoro quotidiano in ipogeo. Grazie a questo nuovo grande impianto, infatti, l’accesso alle celle ipogee avviene attraverso un ingresso esclusivo e dedicato, pensato proprio per chi lavora quotidianamente all’interno del sito minerario. Un aspetto fondamentale che consente di ridurre interferenze con altri percorsi, migliorare l’organizzazione del lavoro e assicurare maggiore tutela a chi opera in un contesto tanto particolare e prezioso.    I numeri della funivia La funivia – lunga 1,3 chilometri e con un dislivello di quasi 90 metri – è in grado di trasportare ogni ora 460 contenitori da 300 chili ciascuno, viaggiando alla velocità di 5 metri al secondo. Le mele raggiungeranno così le celle ipogee ospitate nel cuore delle Dolomiti, dove la frigoconservazione naturale garantisce un risparmio energetico del 30% rispetto ai magazzini tradizionali.Con questa infrastruttura si eviteranno infatti oltre 5.000 viaggi di camion all'anno, con riduzione di emissioni e maggiore sicurezza sulle strade. La struttura a fune, alimentata da fonti rinnovabili – fotovoltaico e idroelettrico – sfrutta inoltre il peso delle mele in discesa per contribuire alla produzione di energia. L’inaugurazione ufficiale, prevista in autunno, vedrà la partecipazione delle autorità nazionali e locali.