Un giudice federale ha emesso un’ingiunzione preliminare che blocca l’ulteriore espansione del centro di detenzione per immigrati costruito nel mezzo delle Everglades in Florida e soprannominato ‘Alligator Alcatraz’, che dovrà chiudere entro 60 giorni per conformarsi alle leggi ambientali. I gruppi ambientalisti e la tribù Miccosukee sostengono che il progetto violi le leggi ambientali e minacci le delicate zone umide. Il centro, costruito quasi due mesi fa, ospita attualmente diverse centinaia di detenuti, ma potrebbe espandersi fino a 3.000. La causa sostiene che il governo statale e quello federale non abbiano rispettato le normative ambientali.Come era nato ‘Alligator Alcatraz’‘Alligator Alcatraz‘: un centro di detenzione per migranti in mezzo alle paludi Everglades. L’idea era stata del procuratore generale della Florida James Uthmeier, sostenitore di Donald Trump. “Se qualcuno riuscisse a scappare, non avrebbe nessun posto dove andare, nessun posto dove nascondersi: solo alligatori e pitoni ad aspettarlo. Ecco perché mi piace chiamarlo Alligator Alcatraz”, ha detto Uthmeier a Fox Business che ha anche creato e diffuso un video promozionale diventato virale sul web, prima dell’apertura del centro di detenzione.La struttura, secondo il procuratore statunitense, potrebbe ospitare fino a 1000 persone e il progetto ha già ottenuto il sostegno del partito repubblicano della Florida, come riportato dai media americani. Intanto alcuni ambientalisti si erano subito opposti e hanno chiesto al governatore Ron DeSantis di respingere questo piano.Questo articolo Usa, giudice ordina chiusura ‘Alligator Alcatraz’ proviene da LaPresse