Un tribunale di sorveglianza di Los Angeles ha negato la libertà vigilata a Erik Menendez, il minore dei due fratelli condannati per l’omicidio dei genitori avvenuto nell’agosto 1989 nella villa di famiglia a Beverly Hills. Dopo un’udienza durata un’intera giornata, i commissari hanno stabilito che l’uomo rappresenta «ancora un rischio per la società».La pessima condotta in carcereLa commissione ha bocciato la richiesta di scarcerazione elencando una lunga serie di violazioni disciplinari commesse da Erik durante i suoi 34 anni di detenzione. Tra le infrazioni più gravi: l’uso del cellulare «in modo egoista, come se le regole per lui non valessero», collaborazioni con bande carcerarie, traffico di droga e persino uno schema di frode fiscale. Erik, oggi 53enne, ha partecipato all’udienza in videoconferenza dal carcere di San Diego, cercando di dimostrare il proprio cambiamento. Ha parlato di fede, sobrietà e delle sue attività a sostegno dei detenuti più anziani. «Il 21 agosto è il giorno in cui la mia famiglia ha scoperto che i miei genitori erano morti, l’inizio del loro percorso di trauma», ha dichiarato durante l’udienza.Erik Menendez in collegamento dal carcere durante l’udienza | EPA/California Department of CorrectionsIl sostegno dei parenti che li hanno perdonatiA favore di Erik sono intervenuti oltre dieci parenti, tra cui la zia Teresita Menendez-Baralt, malata di cancro, che ha dichiarato di averlo perdonato e di essere disposta ad accoglierlo in casa. Nonostante questo sostegno familiare, il Board of Parole Hearings ha mantenuto la propria posizione contraria alla scarcerazione.Il caso dei fratelli Menendez I fratelli Menendez furono condannati all’ergastolo senza condizionale nel 1996, al termine di un processo altamente mediatico. Il tribunale accolse la versione dei procuratori, secondo cui i due rampolli puntavano all’eredità milionaria del padre, dirigente dell’industria discografica. La difesa aveva invece sostenuto che Erik e Lyle, all’epoca rispettivamente di 18 e 21 anni, avessero agito dopo decenni di violenze e abusi sessuali inflitti dal padre e coperti dalla madre.La serie Netflix che aveva rilanciato il casoIl caso è tornato alla ribalta grazie alla serie Netflix “Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story” e alla lunga battaglia dei familiari per la revisione del processo. Lo scorso maggio, un giudice di Los Angeles aveva ridotto la condanna a 50 anni, rendendoli eleggibili per la libertà vigilata in quanto minorenni al momento del crimine. Ora però il parere contrario del Board of Parole Hearings sbarra ora la strada alla scarcerazione. I difensori potranno presentare una nuova richiesta solo tra tre anni. Venerdì toccherà al fratello maggiore Lyle comparire davanti alla stessa corte per la sua udienza di libertà vigilata.L'articolo Erik Menendez resta in carcere, non basta la serie Netflix per convincere il tribunale. La storia dei fratelli, gli abusi e l’omicidio dei genitori proviene da Open.