Il Comune di Bologna dai prossimi giorni distribuirà gratuitamente pipe per il crack ai consumatori della sostanza. Si tratta della seconda fase di una iniziativa partita un anno e mezzo fa, con cui Palazzo d’Accursio mira a ridurre i danni legati al consumo dello stupefacente. La distribuzione della pipa in alluminio per inalare la droga a base di cocaina, sarà affidata agli operatori di strada di Asp, ma sarà possibile anche richiederla negli spazi di ‘Fuori binario’ in via Carracci. Consiglieri Quercioli e De Biase: “Distribuzione viola Costituzione”“La proposta di distribuire pipe per il consumo di crack, a nostro parere, viola i principi costituzionali e mette seriamente in dubbio il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione, che tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”. Così, in una nota congiunta, i consiglieri comunali di Bologna Samuela Quercioli (Bologna Ci Piace) e Gian Marco De Biase (Al Centro Bologna). “Distribuire pipe non significa contenere i danni, ma normalizzare l’uso di una sostanza devastante. Le dipendenze non si combattono rendendo più semplice l’assunzione, bensì affrontando le cause sociali e sanitarie che le generano: povertà, disagio, solitudine, marginalità – proseguono -. Questo tipo di intervento non riduce gli effetti gravi del crack sulla salute delle persone e sulla sicurezza delle città. Al contrario, rischia di farli apparire più accettabili agli occhi dell’opinione pubblica. La risposta delle istituzioni deve essere un’altra: rafforzare la prevenzione, sostenere le famiglie, le comunità educative potenziare i percorsi di cura e riabilitazione coinvolgendo le realtà associative che operano già sul territorio. Solo così si può costruire una politica seria e responsabile contro le dipendenze, non distribuendo strumenti che finiscono per legittimare l’uso della droga”.Questo articolo Pipe per il crack ai consumatori: polemica sull’iniziativa del Comune di Bologna proviene da LaPresse