Parigi si prepara alla "guerriglia urbana"

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AGI - In Francia il sistema sanitario pubblico, in particolare gli ospedali, sono sempre più sotto pressione, non solo per la necessità di ridurre la spesa e le restrizioni in arrivo nel bilancio 2026, che rischia di far cadere il governo Bayrou l'8 settembre quindi provocare un possibile scioglimento del Parlamento.In una situazione di instabilità politica e istituzionale, i principali sindacati del settore pubblico hanno già indetto diversi scioperi, il 10 e il 18 settembre, che mettono a rischio la pubblica amministrazione ospedaliera, ovvero 1,9 milioni di dipendenti, con conseguenze dirette sull'operatività delle strutture e l'accesso ai servizi per i cittadini.Oltre a questo "blocco totale", prospettato per i prossimi giorni, un elemento di pressione a medio-luno termine arriva anche da fuori. Nei giorni scorsi il celebre settimanale Le Canard Enchaine ha pubblicato una circolare del ministero della Salute francese che chiede alle agenzie sanitarie regionali di adeguare gli ospedali pubblici affinché siano pronti ad accogliere un afflusso importante di soldati feriti in Europa. Un adeguamento, per trovarsi pronti "in caso di necessità", da attuare in collaborazione con il ministero della Difesa, già impegnato sul versante della trasformazione degli ospedali militari d'Oltralpe.Nello specifico, la circolare del ministro della Salute, redatta sulla base dell'ipotesi di un conflitto ad alta intensità che non rileva più di uno scenario puramente militare, richiede "riparazioni logistiche" che vanno oltre la semplice riorganizzazione dei pronto soccorso. Al personale ospedaliero viene chiesto di formarsi nell'assistenza in situazioni di guerra: traumi complessi, stress post-traumatico e catene di evacuazione forzata.Implica anche la gestione di possibili carenze, l'improvvisa saturazione dei servizi e l'instabilità generale del sistema. Gli ospedali civili francesi hanno così ricevuto istruzioni precise per essere pronti ad accogliere, con breve preavviso, massicce ondate di feriti militari. Le proiezioni indicano fino a 50.000 potenziali pazienti nell'arco di sei mesi.Per assorbire questo shock, il sistema prevede l'installazione di centri di stabilizzazione medica vicino a porti e aeroporti per facilitare il rapido trasferimento dei feriti in centri specializzati. Come ha spiegato a Bfmtv la ministra del Lavoro, della Salute e della Solidarietà, Catherine Vautrin, non si tratta di un annuncio di guerra, ma di un'anticipazione realistica delle tensioni future.Infatti, i media francesi riportano che è in corso una trasformazione discreta ma radicale nella gestione medica delle forze armate francesi. Dall'estate del 2025, il Centre de service des armees ha completamente riorganizzato la sua rete medica. Otto ospedali militari sono ora specializzati e distribuiti secondo una nuova gerarchia, con una distinzione tra strutture nazionali, regionali e specializzate.Il cambiamento più significativo, tuttavia, risiede nella creazione di sette centri medici militari zonali, ciascuno corrispondente a una zona di difesa e sicurezza. Questa riforma mira ad allineare l'assistenza sanitaria in tempo di pace a quella richiesta in tempo di guerra, secondo il generale Stephane Groen, citato da Opex360. In caso di crisi, il comandante di ciascun centro zonale assumerà il ruolo di direttore sanitario per la propria area. Diventerà l'unico punto di contatto per le basi di difesa e le agenzie sanitarie regionali, coordinando la risposta medica locale.Ospedali come quello di Marsiglia stanno già fungendo da prototipi per questo nuovo modello, la cui implementazione dovrebbe essere più ampia entro il 2027. Il Centre de service des armees sta inoltre rafforzando la sua catena di comando C2Med, con l'obiettivo di armonizzare pianificazione, preparazione e gestione operativa. Questa architettura è progettata per supportare le forze in uno spirito di resilienza integrata, il più vicino possibile al campo.Secondo la rivista francese 'Science et Vie', questo nuovo sistema apre anche una riflessione più ampia sulla medicina di guerra del XXI secolo. Non si tratta più solo di curare le ferite, ma anche di gestire traumi fisici e psicologici duraturi. I feriti di oggi necessitano di cure di follow-up per diversi mesi, a volte anni.Ciò richiede la formazione di operatori sanitari in grado di sopportare l'intensità delle operazioni, rafforzando al contempo una capacità collettiva di resistenza. Il ministero delle Forze Armate, attraverso la sua direzione della Medicina, riconosce già l'importanza del feedback dal campo per perfezionare l'implementazione. Il sito web del ministero evidenzia inoltre che i centri medici di Varces e Tolosa sono quasi pronti ad assumere i loro futuri ruoli di leadership. Questo sviluppo, sebbene invisibile al grande pubblico, sta profondamente plasmando l'architettura dell'assistenza sanitaria francese.