Diffusi in Italia a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso per dare un falso senso di protezione a chi fumava, i filtri delle sigarette hanno da allora contribuito a inquinare (inutilmente) l'ambiente: si stima infatti che ogni anno vengano gettati 4,5 miliardi di mozziconi – filtri inclusi – che si trasformano in 800.000 tonnellate di microplastiche.Come denuncia un articolo di The Conversation, oltre a non proteggere affatto dal rischio di tumori, i filtri potrebbero addirittura esacerbarlo, rendendo il fumo meno forte e facilitandone l'inalazione profonda.. Il problema ambientale. Fatti di acetato di cellulosa, i filtri non sono biodegradabili e, una volta gettati, si trasformano in microplastiche che inquinano fiumi e oceani. Nonostante alcune aziende di tabacco pubblicizzino ora dei filtri "ecologici", si tratta anche questa di una mossa di marketing e non di un vero e proprio aiuto per l'ambiente: secondo quanto rilevato da uno studio del 2020, questi ecofiltri contengono comunque delle sostanze nocive per l'ambiente.. Leggi ad hoc. A differenza di altre sostanze inquinanti, i filtri non hanno alcuna utilità. Ecco perché dovrebbero essere proibiti, proprio come è successo alle cannucce o ai sacchetti di plastica. La cittadina di Santa Cruz, in California, l'ha già fatto nel 2024. Lo scorso agosto i leader mondiali si sono incontrati a Ginevra per negoziare un trattato globale sull'inquinamento da plastica (UN plastics treaty) nel quale, nella bozza attuale, compaiono anche i filtri di sigarette, ma solo quelli "in plastica": via libera dunque ad altri tipi di filtri (come quelli "ecologici", che abbiamo visto che sono comunque dannosi).Proibire totalmente i filtri di sigarette non solo porrebbe fine a un grosso problema ambientale, ma potrebbe paradossalmente anche ridurre il numero di fumatori, perché le sigarette senza filtro sono più forti e meno gradevoli. .