È più di un anno oramai che Trenitalia e Italo mi ingolosiscono con i loro sconti del weekend: basta digitare un codice o “inserire un buono” al momento dell’acquisto e la somma finale per un biglietto dell’Alta velocità nelle date indicate si decurta del 20%, a volte del 30%. Per me che pendolo tra Torino (dove vivo) e Milano (dove lavoro) è un bel risparmio. Soprattutto comprando con ampio anticipo.Mi direte: ma non esistono gli abbonamenti? Certo, esistono, ma costano un capitale e io non ho bisogno di viaggiare tutti tutti i giorni. Allora perché non un carnet, ossia i pacchetti di biglietti da spendere nell’arco di un periodo (un mese di solito)? Certo, li ho usati per anni: a conti fatti mi permettono di pagare 13.90€ una corsa tra le due città (che diventano 17.80 a fine giornata, considerando il viaggio di ritorno). Buono, ma si può fare di meglio.Torniamo ai famosi sconti del weekend: le due compagnie sanno che noi pendolari viviamo sul sito e non facciamo che refreshare le app in attesa delle offerte. Cosa che avviene ormai da un anno quasi tutti i finesettimana. Ai carnet con un numero di corse limitate, agli abbonamenti stratosferici, possiamo ovviare comprando biglietti singoli a prezzi di saldo: tant’è che con Italo riesco a spendere anche 6.90€ per il treno della mattina. Ma, come sempre succede, dietro a un beneficio si nasconde un grande compromesso: ossia non poter modificare nulla, data/ora/nome, in qualche caso aggiungere servizi. Se un giorno mi ammalo il biglietto è perso e non posso chiedere il rimborso. Se il treno fa ritardo, e il treno fa SEMPRE ritardo, anche oltre i 60 minuti, da utente qualunque con Trenitalia non potrò ottenere indennizzi né lanciarmi su un altro treno di fortuna.O meglio: lo posso fare, a volte l’ho fatto. Ma dipende dal buon cuore del capotreno di turno farmi salire, farmi sedere, non farmi pagare un’integrazione, il cambio o l’intero biglietto (che naturalmente all’ultimo minuto costa quanto il capitale di cui sopra).E poi c’è la simpatica gabola Trenitalia: se il tuo indennizzo del 25% (a tanto equivale quello corrisposto da Fs per ritardi oltre un certo orario) è di una cifra inferiore a 4€, il denaro non viene erogato. Guarda un po’: proprio il mio caso, quello di pendolare su una tratta ‘breve’, con biglietto low cost. Sembrano piccole cifre ma non lo sono se ripetute per giorni, settimane, mesi tra malfunzionamenti (ricordate “il chiodo”?), ritardi continui e stress accumulato. Mi basterebbero poco più di tre indennizzi da 4€ per pagarmi una corsa economica, prenotando naturalmente molto tempo prima. Questo vale per me e per i tanti pendolari con biglietti singoli che quotidianamente incontro sulla mia tratta: per l’Alta velocità accettare lo sconto vuol dire condannarsi all’ineluttabile, compreso rimanere a piedi.Altre volte mi sono trovata in mezzo allo psicodramma di treni presi d’assalto da persone con biglietto di altro convoglio in ritardo che si rifiutavano – a ragione – di scendere, facendo ritardare pure il mio. Ma anche lì, impossibile chiedere indennizzi.L’ultima avventura mi è successa lunedì scorso: il mio Italo 8944 viaggiava con 108 minuti di ritardo. Alle 19 di sera non hai proprio voglia di fermarti un’ora e mezza in più in stazione a Milano ad aspettare un treno che – forse – arriverà (perché ovviamente nel mezzo potrebbe accumulare altro ritardo). Così sono montata su un treno regionale che – ovviamente – mi è toccato pagare extra essendo di altra compagnia. E così, addio vantaggi del mio biglietto scontato. Nota bene: il biglietto Italo che ho rinunciato ad usare non mi verrà rimborsato perché – si legge sul sito – “puoi ottenere il rimborso del biglietto solo se hai acquistato un biglietto flessibile che preveda il rimborso tra le sue condizioni”. Non è il caso del mio “Extra magic”, giunto a destinazione – se proprio volete saperlo – con 115 minuti di ritardo mentre già dormicchiavo sul divano. Al gabbiotto informazioni mi dicono che otterrò un indennizzo (Italo non ha limiti minimi per erogarli) entro trenta giorni, aspettiamo.Insomma, grazie Trenitalia e grazie Italo per i biglietti scontati. Ma deve andare tutto tremendamente bene perché siano vantaggiosi: non devo ammalarmi, non devo cambiare piani, non devo subire ritardi. Altrimenti i vantaggi si azzerano, peggio: ci rimetto. E le compagnie ci guadagnano assai. Un piccolo alert per quanti – come me – da un anno stanno cascando in queste offerte stracciate.L'articolo I biglietti scontati e i rimborsi impossibili: perché non cascare nelle offerte dell’Alta Velocità proviene da Il Fatto Quotidiano.